di STEFANIA PAPALEO
C'era chi si proponeva e chi veniva costretto a sottostare alle richieste di denaro pur di garantirsi un tetto sulla testa. In ogni caso non cambiava il modus operandi finalizzato all'assegnazione degli alloggi popolari di Viale Isonzo. Un'assegnazione parallela a quella legale, portata avanti da un'organizzazione capeggiata da un rom, operante con la compiacenza dei funzionari Aterp fino al più alto grado.
Questo emerge dalle carte messe insieme dalla Procura della Repubblica di Catanzaro e confluite in una corposa ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Mario Santoemma e costata il carcere al presunto promotore del vorticoso giro di assegnazioni illegittime, Gianluca Bevilacqua, e all'ex direttore Aterp Vincenzo Celi. Decine gli episodi ricostruiti dai poliziotti della Digos e dai carabinieri che, a lungo, sono stati col fiato sul collo dei presunti protagonisti della vicenda giudiziaria, ricostruendo presunti ruoli e responsabilità di ciascuno, grazie alla denuncia di un ex dipendente dell’Aterp, nel frattempo deceduto, definito dagli inquirenti “un funzionario onesto”.
Nel fascicolo sono finiti rom, colletti bianchi e assegnatari senza requisiti che si sarebbero accaparrati un alloggio in alcuni casi offrendo mazzette ai presunti funzionari Aterp corrotti e in atri casi subendo da questi ultimi richieste di denaro per portare avanti le rispettive pratiche. A volte, a fungere da raccordo tra cittadini che miravano ad ottenere o mantenere posizioni alloggiative, in violazione della legge, e i dipendenti dell'Aterp, ci avrebbe pensato il consigliere comunale Sergio Costanzo, posto agli arresti domiciliari e in attesa di fornire la propria versione dei fatti per ribaltare le conclusioni accusatorie tratte dalla Procura.
Contro gli indagati, le accuse di “associazione finalizzata alla commissione di falsi materiali e ideologici commessi da P.U. in atti pubblici, corruzione, concussione e omissione di atti d’ufficio”, nonché “induzione indebita a dare o promettere utilità”, “tentato peculato”, “tentata truffa aggravata”, “invasione di terreni o edifici” in merito agi episodi ricostruiti attraverso un'attività investigativa che ha comportato intercettazioni telefoniche e ambientali, videoriprese, assunzione di sommarie informazioni e acquisizione documentale, da cui sarebbe emersa .la sistematica violazione della legge regionale istitutiva dell'Ente e che ne regola il funzionamento, al fine di aggirare la procedura ordinaria di assegnazione degli immobili spettante al Comune che, in base a una graduatoria pubblica, assegna gli alloggi man mano che si rendono vacanti in base alla comunicazione dell’Aterp, che ha il mero compito di gestire gli immobili, renderli fruibili alle persone e comunicare eventuali occupazioni abusive o immobili lasciati liberi dagli assegnatari affinché si provveda a loro utilizzo pubblico.
A chiudere un occhio sarebbero stati anche due vigili urbani, che risultano indagati a piede libero e sottoposti questa mattina a perquisizioni e sequestri di documenti e telefoni cellulari risultati nella loro disponibilità e ora finiti al vaglio dei magistrati che hanno portato avanti l'inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Giulia Pantano.
I NOMI DEGLI INDAGATI E LE MISURE CAUTELARI
IN CARCERE
Celi Vincenzo responsabile Aterp Catanzaro
Bevilacqua Gianluca presunto promotore dell'Associazione
ARRESTI DOMICILIARI
Bevilacqua Domenico
Costanzo Sergio consigliere comunale
Gironda Veraldi Sandro dipendente Aterp
Albino Domenico direttore aterp
Severino Manlio dipendente Aterp
Raffa Concetta dipendente Aterp
INDAGATI A PIEDE LIBERO
L'Arocca Ivan vigile urbano
Grande Giuseppe vigile urbano
Trapuzzano Raffaella dirigente Aterp
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