Il Consiglio dei ministri su proposta del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha sciolto per infiltrazioni mafiose il Consiglio comunale di Acquaro, in provincia di Vibo Valentia.
L’accesso agli atti al Comune di Acquaro, guidato dal sindaco Giuseppe Barilaro, era stato disposto il 5 dicembre dello scorso anno dalla Prefettura di Vibo Valentia. La gestione dell’amministrazione comunale è stata affidata dal Consiglio dei ministri ad una commissione straordinaria per un periodo di diciotto mesi in ragione di “comprovate ingerenze da parte della criminalità organizzata sulla vita del Comune che compromettono la libera determinazione e l’imparzialità dell’amministrazione locale, nonché il buon andamento e il funzionamento dei servizi, con grave pregiudizio dell’ordine e della sicurezza pubblica”.
La Commissione di accesso agli atti al Comune di Acquaro che ha redatto la relazione, finita all’attenzione del ministro dell’Interno, era composta dal viceprefetto di Vibo Roberto Micucci, da Valerio La Pietra alla guida del commissariato di polizia di Serra San Bruno e dal tenente Giuseppe Filannino del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Vibo Valentia.
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