Sciopero nazionale dell’igiene ambientale, le tre sigle sindacali sotto la sede di Anci Calabria

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images Sciopero nazionale dell’igiene ambientale, le tre sigle sindacali sotto la sede di Anci Calabria


  17 ottobre 2025 12:31

di FRANCESCO IULIANO

Una giornata di sciopero a sostegno della vertenza per il rinnovo del contratto nazionale dei lavori appartenenti ai servizi ambientali, scaduto a dicembre 2024.

E’ l’azione messa in atto questa mattina dalle segreterie regionali delle tre sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil.

Un comparto, quello dei servizi ambientali, che interessa circa 110 mila dipendenti a livello nazionale e circa 60 mila nella regione Calabria.

Una rappresentanza dei lavoratori, arrivato dalle cinque province calabresi, si sono ritrovati in via Lucrezia della Valle, sotto gli uffici dell’Anci Calabria.

”La manifestazione di oggi - ha dichiarato Bruno Talarico - si inserisce in un calendario di altre iniziative,  altri scioperi, che si sono già consumati e che si consumeranno in seguito.

Noi abbiamo il contratto dei servizi ambientali scaduto al dicembre del 2024.

Siamo in una fase di rinnovo che è in stallo rispetto alle nostre rivendicazioni. C’è una chiusura da parte delle organizzazioni datariali ed un mancato rispetto ad alcune nostre richieste. Parti datoriali che hanno avanzato controproposte peggiorative.

Noi non chiediamo la luna, chiediamo due cose semplicissime: il recupero del salario, del potere d'acquisto del salario, con un rinnovo contratuale dignitoso rispetto anche alle dinamiche del costo della vita e chiediamo che vengano inserite nel contratto regole stringenti per quanto riguarda la sicurezza sui posti di lavoro,

Richieste che sono un riconoscimento ed una valorizzazione dei lavoratori sui posti di lavoro rispetto anche a quelle che possono essere i loro inquadramenti professionali. Richieste secondo noi molto accessibili e molto accoglibili.

Venire qui sotto la sede dell'Anci Calabria - ha concluso - è dovuta al fatto che riteniamo i Comuni e quindi l'Associazione regionale, soggetti che svolgono un ruolo abbastanza determinante come stazione appaltante. Abbiamo chiesto al presidente dell'Anci regionale un intervento, una precisa solidarietà rispetto anche alle dinamiche ed alla vertenza in atto».

Intorno alle 11, una delegazione composta dai rappresentanti sindacali, Bruno Talarico per Fp Cgil, , Antonio Sigilli per  Fit Cisl, Giuseppe Condello per Uil Trasporti e Pierfrancesco Lincon per Fiadel, hanno consegnato alla segreteria di Anci Calabria un documento unitario con i seguenti punti:

 

 

Salute e Sicurezza: occorre l'implementazione delle norme e degli strumenti di prevenzione per salute e sicurezza affinché il settore, che oggi è al primo posto per infortuni spesso mortali nei servizi pubblici locali, non detenga più questo triste primato e migliori sensibilmente le condizioni di lavoro, migliorando ie inisure organizzative con una puntuale regolamentazione della MMC (Movimentazione Manuale dei Carichi), rafforzando il ruolo dei preposti, istituendo la figura specifica degli RLSSA per gli impianti, condividendo un protocollo anti/aggressioni e definendo regole cogenti per la tutela degli addetti dagli eventi climatici;

Classificazione del personale e professionalità: occorre migliorare e adeguare la classificazione del personale, riconoscendo le nuove professionalità e le innovazioni tecnologiche e organizzative sviluppate in questi anni nelle attività di pulizia delle città e negli impianti di trattamento dei rifiuti, modernizzando la classificazione, semplificando la scala parametrale, realizzando processi di sviluppo delle professionalità e degli inquadramenti attraverso percorsi di formazione, superando i contenziosi in essere sulla guida compattatori/costipatori, regolando la figura del preposto anche attraverso la definizione delle tutele assicurative;

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Gap generazionali: occorre recuperare le differenze contrattuali tra generazioni e genere, aumentando all'inquadramento del personale neoassunto, ridefinendo l'equilibrio dei tempi di vita e di lavoro, garantendo la stabilità occupazionale dei lavoratori in appalto, cominciando dall'obbligo di applicazione di questo contratto anche per le cooperative sociali.

Salari: occorre aumentare le retribuzioni attraverso il recupero del potere d'acquisto dei salari eroso dall'inflazione del triennio 22/24 e da quella prevista per il triennio 25/27, anche riqualificando il sistema indennitario, implementando il sistema di welfare e di sanità integrativa, adeguando la produttività prevista dal contratto.

Diritto di sciopero: serve riformare la regolamentazione del diritto di sciopero, ridefinendo la titolarità del diritto, regolamentando le modalità organizzative, riducendo l'estensione di periodi di franchigia, definendo una regolamentazione che garantisca il reale diritto di sciopero.

Le rappresentanze sindacali ritengono non più accettabili i dati del settore dei servizi ambientali sugli incidenti mortali, sui tantissimi infortuni anche gravi e sull'eccessivo numero di lavoratrici e lavoratori che quotidianamente subiscono lesioni fisiche riconosciute come malattie professionali dagli enti preposti ed in tal senso chiedono un sostegno da parte dell'associazione regionale dei comuni, che sono parte integrante del sistema in quanto stazioni appaltanti, di sostenere con decisione la conclusione della vertenza al fine di contribuire alla sottoscrizione del contratto nazionale dei servizi ambientali.

Il settore può crescere solo tramite delle imprese pubbliche e private con capacità di sviluppo industriale e possibilità di fare investimenti significativi. Il contratto nazionale è lo strumento fondamentale di coesione tra imprese, lavoratori e comunità locali ed è per questo che le Parti ritengono fondamentale riconoscere alle lavoratrici e ai lavoratori del settore un rinnovo contrattuale di tutela per la gravosità del lavoro quotidiano e adeguato sul piano economico.