«Il vergognoso episodio avvenuto a Cosenza, dove durante un festival è stata proiettata sulla facciata del palazzo della Provincia la scritta “Meloni evapora”, è l’ennesima prova dell’insopportabile arroganza di una sinistra che dietro la facciata dell’arte, della cultura, della “inclusività”, ritiene di potere diffondere messaggi di odio contro gli avversari politici. Tutto legittimato da un presunto crisma di superiorità morale e culturale che consente di insultare rappresentanti delle istituzioni, a partire dalla presidente del Consiglio, e di alimentare l’intolleranza contro chi la pensa diversamente, tra l’altro attingendo alle risorse pubbliche. La critica politica è sempre legittima, è sacrosanto il dissenso, ma perché nasconderlo dietro eventi culturali organizzati con i soldi di tutti i cittadini? Anche di quelli - ricordo, la maggioranza - che votano Giorgia Meloni e che vengono continuamente offesi da questi auto-proclamatisi dispensatori del giusto, del vero e del bello. Ma poi che “cultura” è quella che non si confronta sul terreno dei contenuti, ma predica l’odio personale e invita all’annientamento dell’avversario? Tra l’altro in tempi in cui i toni sempre più esasperati del dibattito politico continuano in tutto il mondo ad armare la mano di squilibrati. Episodi come questi, che hanno tra l’altro un sigillo istituzionale, non possono essere minimizzati, derubricati a semplici espressioni artistiche, né la doverosa condanna istituzionale può essere accompagnata da accuse di vittimismo o strumentalizzazione politica». E' quanto afferma l'on. Wanda Ferro (FDI), sottosegretario all'Interno.
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