La chiusura delle scuole di specializzazione dell’Università Magna Graecia sbarca in Consiglio regionale, nella seduta largamente dedicata alle mozioni e alle interpellanze. Al di là di qualche “canonica” schermaglia maggioranza-opposizione, tutti si conciliano a pungere il Movimento Cinque Stelle. La questione è stata affrontata da Sinibaldo Esposito (Ncd), ricordando come le sei scuole dell’Umg su cui è calata la scure ministeriale probabilmente «il prossimo anno otterranno l’accreditamento».
Al di là di quelle bocciate prima dall’Osservatorio tecnico e poi dal Miur (Ostetricia e Ginecologia, Pediatria, Cardiochirurgia, Medicina fisica e riabilitativa, Malattie dell’apparato digerente e Malattie dall’apparato respiratorio), l’ateneo catanzarese ha ottenuto buoni risultati per Ortopedia, Microbiologia, Chirurgia toracica e Anestesia (con ventuno borse di studio). Dopo la difesa d'ufficio dell’università catanzarese, Esposito non si è risparmiato l’affondo politico rivolto ai pentastellati: «I 5 Stelle amano che le cose vadano male», lamentandosi del fatto che non solo non abbiano difeso quelle chiuse, ma abbiano poi richiesto al ministero di approfondire il rispetto dei requisiti di accreditamento di quelle rimaste aperte. Un concetto ribadito anche dal presidente Mario Oliverio che ha rivelato i tentativi (vani) di far cambiare orientamento all’Osservatorio che ha silurato le sei scuole. Dopodiché, ha rigettato la ricostruzione che ha scaricato la responsabilità sulla Regione, che «invece ha investito 128 milioni di euro per le università con una visione unitaria, senza volgari localismi che hanno fatto tanto male».
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