di PAOLO CRISTOFARO
Un errore della Procura della Repubblica di Catanzaro ha sostanzialmente invalidato parte del materiale probatorio acquisito per l'indagine riguardante il Comune di Squillace per le ipotesi di reato di corruzione e concussione, che vedeva indagate oltre al sindaco, Pasquale Muccari, altre 4 persone, la segretaria comunale Giuseppina Ferrucci, l'assessore Franco Caccia, l'ex tecnico Gregorio Talotta e il cittadino Nicola Anania, già consigliere comunale anni fa. Al centro dell'indagine la nomina tramite 110 del responsabile tecnico - a discapito di un altro partecipante - e anche le presunte pressioni ad un ex consigliere comunale, Ruggero Mauro.
La sentenza, pronunciata dal Gup Gabriella Pede ad ottobre scorso, è stata di non luogo a procedere. L'unica attività investigativa utilizzabile, stando a quanto riportato nelle motivazioni della sentenza, è afferente al periodo precedente al febbraio 2017, mentre il resto è da cestinare, poiché, stando a quanto riferito dal giudice, non era mai stata avanzata alcuna richiesta di proroga per la chiusura dei termini delle indagini preliminari.
Tutti gli atti e le intercettazioni successive al 22 febbraio 2017 sono dunque risultate inutilizzabili ai fini di un processo. Ad ottobre, infatti, bisognava decidere sull'eventuale rinvio a giudizio del sindaco e degli altri amministratori, ma c'è stato lo stop del Gup. "Da quanto esposto deriva l'impossibilità di sostenere l'accusa in giudizio, atteso che l'insufficienza degli elementi acquisiti è tale da non poter essere ragionevolmente superabili all'esito dell'istruttoria dibattimentale", riporta ancora il documento con le motivazioni a firma del giudice Gabriella Pede.
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