Serena Brancale fa ballare Catanzaro al porto: anema, core e gran pienone per la cantautrice

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images Serena Brancale fa ballare Catanzaro al porto: anema, core e gran pienone per la cantautrice

  07 agosto 2025 07:12

di MARCO VALLONE

E' stato il momento clou della rassegna estiva “EstArte”, promossa dal Comune di Catanzaro, e il concerto gratuito di Serena Brancale, nell'area del porto del capoluogo di regione calabrese, non ha deluso le attese: un mare di gente si è riversato nel quartiere marinaro per assistere alla performance della cantautrice pugliese, ormai vera e propria star della scena musicale nazionale, soprattutto dopo il successo della sua “Anema e core” sul palco del Festival di Sanremo del febbraio scorso.

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L'artista nativa di Bari, classe '89, ha trascinato il pubblico in un concerto che ha mostrato variegatissime influenze: dal pop latino al jazz, passando per il soul, il funky e un po' di r&b. Senza dimenticare l'elettronica, una dance arabeggiante e un forte richiamo alle radici, quelle della sua Puglia, molto sedimentate nel suo cantato, in cui una voce stratosferica si mischia ogni tanto con il dialetto della sua terra di origine, sintomo di un orgoglio vero nel poter rappresentare a questi livelli il suo territorio natio.

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Sono state circa due ore in cui il pubblico catanzarese si è completamente sbizzarrito e divertito nello star dietro all'estro della cantautrice, accompagnata nel suo show da ottimi musicisti al basso, alla chitarra, al violino, due bravissime coriste e poi ancora l'effetto di una batteria nella finger drum, una tastiera in cui Dropkick_m, il bravo musicista che ha accompagnato Serena Brancale, batte le dita, simulando il drumming acustico sulla superficie della tastiera. E poi ancora la cantautrice si è cimentata al pianoforte, ha suonato l'handpan (altro originale strumento a percussione), servendosi finanche di una loop station. Tanta carne al fuoco dunque.

Il concerto è partito al ritmo di “La zia”, un brano dal sapore pugliese arabo, buono per una danza del ventre ma anche per ricordare a tutti la propria provenienza: “s'a vstut un po' com na zanzinna” e altre simpatiche perle si possono trovare in questo pezzo di apertura, che è stato poi seguito da “Like a melody” e una cover di “Andamento lento” di Tullio De Piscopo. Non prima di aver tenuto a sottolineare come “Povero gabbiano” di Gianni Celeste, fosse stata cantata da Alicia Keys in inglese, a quest'ora sarebbe stato un successo internazionale: opinabile? Serena Brancale è anche questo.

Ma tornando a noi, la serata è poi proseguita anche con altri omaggi: ad esempio quello a Pino Daniele, con “Je so' pazzo”, o quello a Michael Jackson, con un medley dove si sono sentite chiare le tracce di “Thriller” e di “Billie Jean”. Spazio però anche ai pezzi inediti di Brancale, come ad esempio l'ultimo singolo, “Magic Puglia”, oppure “Baccalà”, molto virale nel primo trimestre dello scorso anno.

Passaggi necessari prima di arrivare alla riproposizione della cover già sentita durante il festival di Sanremo, “If I Ain't Got You” di Alicia Keys, e poi ancora dei riferimenti a Lucio Dalla e, ad esempio, alla sua “Caro amico ti scrivo”. Naturalmente pezzi forti della serata sono stati poi “Serenata”, la hit estiva composta insieme ad Alessandra Amoroso, e poi, naturalmente, in chiusura “Anema e core”, il vero tormentone che ha scolpito nelle orecchie del grande pubblico il nome e la voce di Serena Brancale dallo scorso febbraio. Tuttavia bisogna dire che anche “Stu cafè” ha riscontrato nel sentimento della gente della città dei tre colli un certo trasporto, insieme al momento in cui la cantautrice barese ha registrato nella loop station le parole “focu meu” per far ballare e divertire i catanzaresi con qualcosa di familiare.

Da sottolineare, infine, come ad aprire il concerto della star made in Puglia di serata vi siano stati Januaria Carito, Camilla Pandozzi e Klem, nome d'arte di Clemente Mezzacapo. Durante la serata, inoltre, si è esibito con Serena Brancale anche Fiat 131, alias Alfredo Bruno, che ha portato sul palco, oltre ad alcuni prezzi propri, un brano scritto proprio con la cantautrice di Bari, intitolato “Disordine”.

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