Sergio Costanzo torna in libertà, gli auguri di Vincenzo Speziali

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Sergio Costanzo torna in libertà, gli auguri di Vincenzo Speziali
Vincenzo Speziali
  11 gennaio 2025 22:47

di VINCENZO SPEZIALI

Avantieri, venerdi 10 Gennaio, verso l'ora di pranzo, non senza una certa emozione -di entrambi e quindi reciproca- ho ricevuto la telefonata del collega Sergio Costanzo, il quale mi comunicava la sua avventura scarcerazione.

Banner

Ordunque, c'è stata gioia, pur se essa fatico e continuo a faticare nel così definirla, poiché assieme alla locuzione concettuale di giustizia, mi sembra il tutto abbastanza 'azzardato', laddove storie così -sempre più spesso all'ordine del giorno, dal 1992- si ripropongono uguali a se stesse, reiteratamente, quasi ci si trovasse innanzi o alla forza di inerzia o al 'motu' perpetuo.

Banner

E d'altronde, pure in virtù di questa ennesima vicenda -la quale finirà con soddisfacente proscioglimento dell'ennesimo benché odierno indagato- dovrebbe essere, essa stessa, da sprono alfine di compiere una seria analisi circa le condizioni vigenti dello Stato di Diritto.

Banner

Inutile girarci attorno, poiché in un regime liberale e democratico, quale dovrebbe essere il nostro (e almeno così è, seppure formalmente, poi per quanto concerne l'aspetto sostanziale, fate vobis), beh...proprio in un sistema di certezza giurisprudenziale, è durante il processo, l'ambito in cui si forma la prova, perciò il mezzo con cui si condanna o si proscioglie chicchessia. 

Purtroppo, invece, qui tutto si capovolge, anzi diviene un mondo all'incontrario, teso scivolare a fronte di scriteriate teorie, neanche suggestive, bensì cervellotiche, con 'condannati ex ante', sulla base di indagini preliminari.

Ovviamente, simile 'scempium', è formato dalla pletora degli inquisiti, sbattutti in un fondo di cella o ristretti a domicilio, con annesso pubblico ludibrio, chiaramente a fronte di contestazioni speciose ed esiziali.

Lo dico e lo ripeto: al collega Costanzo, è stata contestata la condotta di aver svolto -a norma di regolamento- il mandato elettorale di Consigliere Comunale, quindi da oggi in avanti, suddetta impostazione interpretativa -parimenti a quanto detto già nel passato, più o meno recente- segna un passaggio dirimente (e per taluni aspetti 'delirante'), certamente non consono ad una democrazia. 

Purtuttavia, di converso, a siffatta 'elucubrazione da magisttratume', in luogo ad altrettanta speculare (giammai speculativa) -e legittima!- valutazione o presa di posizione che dir si voglia, potremmo 'opporre' la 'presa di posizione della politica' (configurata, attraverso i costituzionali poteri del legislativo e dell"esecutivo, perciò in ossequio al 'mandato elettorale' di cui prima), cioè la 'limitatio ationis et interpretationis' -scrivo parlo e conosco il latino, dunque...- ovvero 'rendirizzare' entro giusti confini, chi tra i magistrati tenderebbe a debordare, ovviamente attaverso l'uso sapiente del legislatore, come d'altronde dovrebbe fare chi viene e eletto nelle varie Assemble parlamentari. 

Sarebbe una soluzione? Credo di si e persino giusta, pur se qualche 'anima pelosa' la smercerebbe alla stregua di un cortocircuito della nostra democrazia, epperò questi ultimi avrebbero gioco facile in tal senso, poiché la classe politica di oggi, è 'cosa pochina', nella stragrsnde maggioranza dei casi.

Difatti, talvolta, ci ritroviamo 'personaggi pirandelliani in cerca d'autore' simil Raffaele Sero` -noto per il suo incedere nell'ambito dello sterile razzismo- e rifacendomi al grande Premio Nobel siculo, accostandogli tal soggetto, confido che costui se ne senta ironicamente lusingato, ma soprattutto di non disdorare Pirandello.

È anche vero, però e putroppo, un altro aspetto non da poco e abbastanza disdicevole, cioè l'ignavia di coloro i quali hanno preferito 'voltare il capo da ben altra parte', in questa vicenda, come in ben tante altre del passato, più o meno recente, incominciando dall'ingiusto 'calvario laico' di Mimmo Tallini.

E si badi bene, che a far così, cioè a mettere la testa nella sabbia, disgraziatamente in maniera più credibile degli struzzi (e per costoro, al fine di consinamente 'eticchettarli', dovremmo sostituire la z con la n?) sono proprio soggetti adusi a strombazzar il garantismo, in luogo a quanto realmente sarebbero -o così parrebbe- ovvero dediti al manzoniamo "servo encomio e codardo oltraggio".

Poi, non parliamo di 'giornalai' che si arrampicano sugli specchi per farsi bella mostra di formalismi procedurali alla stregua degli ammenicoli tipo protesi, benché anche su ciò vi sarebbe una lunga antologia ontologica, la quale a sua volta sconfinerebbe nello scatologico.

Voilà, perciò, l'ennesimo raffresco di suddetti tempi tristi e decadenti, laddove perciò ciascuno è chiamato, per giusto, vero, auspicabile e naturale ruolo, ad osservare il rispetto della propria parte, senza fughe in avanti o interpretazioni mistificatorie, bensì in ossequio alle leggi, alle norme, alla Costituzione e in ottemperanza al rispetto delle istituzioni e dei cittadini.

Soprattutto dei cittadini, i quali sono persone e non casistica.

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner