Serie A, protocollo ripresa: giovedì l'incontro decisivo Figc-Cts

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Sede Figc
  06 maggio 2020 08:29

E' stato fissato per giovedì 7 maggio, nel primo pomeriggio, l'incontro tra il comitato tecnico scientifico della Protezione Civile e i vertici della Figc: l'obiettivo della riunione è analizzare il protocollo sulla ripresa degli allenamenti di gruppo delle squadre di calcio, che potrebbero riprendere a lavorare in sicurezza sul campo, a ranghi completi, dal 18 maggio. L'incontro servirà anche a stabilire una strada sicura verso la ripresa del campionato, fermo dal 9 marzo.

Tra Figc e Cts restano da sciogliere alcuni nodi, a cominciare dal comportamento da tenere qualora si verificasse un nuovo contagio: gli esperti condividono la linea della Federazione medico sportiva italiana e raccomandano una quarantena collettiva di 14 giorni per tutto il gruppo squadra, uno scenario che, se si manifestasse dopo la ripartenza del campionato, avrebbe il potere di bloccare nuovamente tutto.

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I colloqui dei prossimi giorni saranno dunque fondamentali, ma un punto è chiaro ed è stato ribadito da Giovanni Rezza, direttore del Dipartimento di Malattie Infettive dell'Istituto Superiore di Sanità e componente del Cts: "Nel calcio ci sono 22 giocatori, poi altre 200 persone attorno. va valutato se il rischio è accettabile - ha osservato Rezza a Radio Radio - il medico non farebbe mai ammalare nessuno, ma la decisione è politica perché solo la politica può fare la sintesi tra i bisogni delle persone, dell'economia e della salute".

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In attesa del verdetto, dopo Sassuolo e Lecce altri club hanno oggi riacceso i motori. Test medici per i calciatori del Milan, mentre Juventus, Bologna e Udinese hanno anche consentito l'utilizzo delle proprie strutture ai giocatori per allenamenti individuali nel rigoroso rispetto delle norme di distanziamento sociale. Nei prossimi giorni toccherà a Fiorentina, Roma, Napoli e Parma. Ma il momento più importante sarà quello del confronto tra Federcalcio e Comitato tecnico scientifico di giovedì 7 maggio: un accordo sul protocollo per la ripresa degli allenamenti collettivi potrebbe spingere anche il governo a dare il via libera al calcio italiano.

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