di PAOLO CRISTOFARO
Un bando provinciale per affidare un immobile ubicato a Botricello (CZ). Una vincitrice col diritto di occuparlo che, nonostante le spese sostenute, non può accedervi. Tanti documenti, lettere e mesi trascorsi senza una soluzione. La Provincia di Catanzaro, infatti, pur avendo intrapreso una battaglia a colpi di carta bollata a fianco dell'aggiudicataria, resta di fatto bloccata davanti a lucchetti chiusi e catenacci, ostacolata nella concessione di un proprio edificio. Chi si trincera dietro il cancello? Un’associazione presieduta da un sacerdote, Don Tommaso Mazzei.
E' il 30 novembre 2015 quando una convenzione - stipulata tra l'Ente provinciale e l'Associazione di Promozione Sociale "Giovani della carità e dell'amicizia" - scade formalmente. L'immobile, da anni, era utilizzato dalla parrocchia a scopi sociali e religiosi. A convenzione scaduta, la Provincia, prima di intraprendere altre strade, ha invitato per ben due volte gli occupanti della struttura a partecipare a un incontro ad hoc, il 10 novembre 2016 e il 4 agosto 2017, entrambi disertati. A questo punto, come riporta l'Ente pubblico in un atto ufficiale, "in presenza di una richiesta formale avanzata da parte di un privato [...] l'Ente ha doverosamente operato con l'emissione di un bando pubblico". Il bando è stato emesso il 30 agosto 2017 e la gara pubblica è stata svolta il 4 ottobre 2017, a distanza di oltre un mese, per favorire oltretutto la partecipazione allo stesso.
La gara, il 28 novembre 2017, è stata aggiudicata ad una privata, per 1.310,40 euro - con incremento dell'80% rispetto alla base d'asta - ma la stessa privata, da allora, nonostante il bando vinto, non ha mai potuto usufruire dell'immobile, ancora occupato da chi lo aveva precedentemente utilizzato. Tutto ciò, nonostante l'intimazione della stessa Provincia alla "restituzione del bene in oggetto libero da persone e cose" (7/03/2018) e una sentenza del Tribunale Civile di Catanzaro (28/11/2018) che condannava "l'Associazione di promozione sociale Giovani della carità e dell'amicizia al rilascio immediato in favore della ricorrente".
Già alcuni mesi prima, oltretutto, nonostante il bando e l'aggiudicazione della gara e a discapito dell'aggiudicataria, il parroco di Botricello, Don Rosario Morrone, aveva scritto all'allora presidente della Provincia, Vincenzo Bruno. "Dopo la chiacchierata avuta il mese scorso nel suo ufficio, pensavo si fosse raggiunta una intesa di soluzione riguardo lo stabile di proprietà dell'Ente provincia", si legge nella missiva del sacerdote, che insiste nel resistere a quanto stabilito dal bando pubblico.
La Provincia di Catanzaro, dunque, sollecitata dall'aggiudicataria, ha eseguito dei sopralluoghi, trovandosi però davanti, come detto, a lucchetti chiusi, a cancelli sbarrati e all'impossibilità, quindi, di far rispettare l'esito della gara e. soprattutto, di dar seguito all'esecutività della sentenza del Tribunale. Sentenza contro la quale, intanto, l'associazione che occupa l'immobile ha proposto ricorso. E ora si attende l'esito, cercando di capire anche come debba operare l'Ente catanzarese che, nelle more, ha anche inserito l'immobile nel Piano delle alienazioni.
Il tutto a danno della privata, determinata ad andare fino in fondo per far valere i propri diritti. All'Amministrazione provinciale il compito di fare chiarezza.
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