di TERESA ALOI
E' arrivato sul posto di lavoro come ogni mattina. Sul cantiere, a Taverna, in località Pennine, in quei capannoni, in quegli uffici dove da anni portava avanti la sua impresa edile.
Gaetano Oliveti, imprenditore, stamattina intorno alle 8 ha deciso di farla finita.
Si è suicidato, impiccandosi in un deposito dove erano custoditi attrezzi, con ogni probabilità per problemi finanziari. Il lavoro sempre di meno, i pagamenti sempre più in ritardo e le difficoltà che crescono.
Sono state la moglie e la figlia, stamattina, a trovarlo e a tentare di salvarlo. Gaetano Oliveti era sposato con tre figli, due maschi e una femmina: il più’ grande lavorava con lui nell'azienda di famiglia.
Una famiglia di gran lavoratori, mai avuto guai con la giustizia. Sempre al lavoro per far fronte alle difficoltà, fino a quando il "sistema" lo ha travolto. E lui ha detto basta. Esasperato da una situazione che era diventata troppo pesante da sopportare.
Sul posto, i carabinieri per i rilievi di rito. Intorno a quel capannone, tanto dolore per una morte che ha messo in ginocchio una famiglia molto stimata in paese e non solo. Dolore misto a rabbia per l’ennesima vittima di un sistema che non funziona e di uno Stato che non c’è.
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