Slitta al 10 gennaio il processo ad Oliverio e Occhiuto a Catanzaro. Gli avvocati: "Il processo deve svolgersi a Cosenza"

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Il Tribunale di Catanzaro
  13 dicembre 2019 13:35

di EDOARDO CORASANITI

Il procedimento denominato “Passepartout” contro il presidente della giunta regionale Mario Oliverio e il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto è slittato al 10 gennaio.

A calendarizzare la prossima udienza è il giudice dell’udienza preliminare Alfredo Ferraro, che fra circa un mese scioglierà la riserva sulle richieste avanzate dagli avvocati delle difese. In particolare, sull’ eccezione di incompetenza territoriale: per alcuni legali, tra cui Vincenzo Belvedere per Oliverio, il procedimento deve essere trattato nel Tribunale di Cosenza e non a Catanzaro. La ragione: i fatti, qualora commessi, sarebbero stati realizzati nella città bruzia. 

Ma ci sono altre questioni che il Gup dovrà risolvere. Su tutte, l’inutilizzabilità di alcune intercettazioni telefoniche. Il problema è stato fatto notare dalla difesa di Eugenia Montilla a cui si è associato l’avvocato Belvedere.
Rigettata, inoltre, la richiesta di quest'ultimo di rinviare l'udienza a causa di un illegittimo impedimento di Oliverio, impegnato nella direzione nazionale del Partito democratico. 

Inoltre, alcuni imputati (ma non i politici) hanno chiesto di essere sottoposti ad esame. Saranno in aula il prossimo 10 gennaio.

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Tra gli avvocati, si leggono i nomi di Danilo Iannello, Gaetano Gallipo, Francesco Gambardella, Enzo Ioppoli, Vincenzo Belvedere, Nicola Carratelli, Barbieri, Leopoldo Marchese, Rocco Borgia, Maria Greco, Sergio Rotundo.  

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L’INDAGINE:

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Chiamati oggi a rispondere al Gup di Catanzaro sono gli indagati che provengono dall’inchiesta della Procura di Catanzaro e denominata “Passepartout”, che vede coinvolti politici, alti dirigenti regionali, tecnici e imprenditori. 

Nelle carte i lavori della metropolitana leggera di Cosenza-Rende e del nuovo ospedale del capoluogo bruzio: gli inquirenti sospettano che per entrambi i casi siano state messe in atto delle turbative d’asta, abusi d'ufficio, frodi nelle pubbliche forniture.

In totale sono 20 gli indagati: Mario Oliverio, 66 anni, presidente della Regione Calabria;Nicola Adamo, 62 anni, ex consigliere regionale; Luigi Incarnato, 64 anni, commissario della Sorical, la società di gestione delle risorse idriche regionali; Mario Occhiuto, 55 anni, sindaco di Cosenza; Luca Morrone, 41 anni; Luigi Giuseppe Zinno, 65 anni, ex dg regionale dei Lavori Pubblici; Giuseppe Lo Feudo, 64 anni; Pietro Ventura, 53 anni, Rocco Borgia, di 75 anni; Antonio Capristo di 60 anni; Giuseppe Trifirò, 58 anni; Tito Nulli Berti di 63 anni; Santo Marazzita di 56; Pasquale Gidaro di 52; Arturo Veltri, di 37 anni; Giulio Marchi di 69 anni; Armando Latini65 anni; Giovanni Forciniti di 55; Fortunato Varone di 42; Eugenia Montilla, di 56 anni.

 

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