Smantellamento cantiere Piazza Prefettura, Silipo: "Ora c'è più decoro?"

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images Smantellamento cantiere Piazza Prefettura, Silipo: "Ora c'è più decoro?"
Giuseppe Silipo
  02 maggio 2025 09:26

"Abbiamo letto le dichiarazioni della Consigliera Palaia, in merito allo smantellamento del cantiere che, da anni, occupava parte di Piazza Prefettura. Addirittura, da quello che si legge, sembra che sia stato necessario sollecitare un incontro con il Presidente dell'Amministrazione Provinciale per vedere rimosso un cantiere che, è di tutta evidenza, non aveva più motivo di esistere. Ma aldilà dell'enfatizzazione di una procedura normalissima, quello che ci sconcerta sono le dichiarazioni della consigliera Palaia, già delegata dal Sindaco per il rilancio del centro storico, laddove, la stessa, ritiene che lo smantellamento del cantiere ha restituito decoro a quella parte di Corso Mazzini. Evidentemente, noi e la Consigliera Palaia abbiamo un diverso concetto di decoro". Lo afferma Giuseppe Silipo Coordinatore Cittadino Associazione CalabrioaOltre

"Chiediamo alla Consigliera, se è decoroso vedere Corso Mazzini ridotto ad un'accozzaglia di macchine parcheggiate in entrambi i lati, anche da quel lato dove non esistono le strisce blu. Se è decoroso che tutto ciò avvenga senza alcuna attività preventiva e sanzionatoria da parte di chi avrebbe il dovere di intervenire.

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Chiediamo se è decoroso il deposito di cartoni e rifiuti in prossimità degli esercizi commerciali, e non solo, a prescindere dall'orario di raccolta degli stessi.

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Per Lei, Consigliera Palaia, tutto ciò è decoroso? Può essere lo smantellamento di un cantiere un valido motivo per considerare dignitoso il nostro bellissimo Corso Mazzini? A noi sembra proprio di no.

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Sono passati tre anni di Amministrazione Fiorita, è sul centro storico sono state fatte solo parole. Non siete stati capaci nemmeno di istituire 200 metri di isola pedonale, peraltro, ufficialmente annunciata. E, che oggi, alla luce della prolungata chiusura della funicolare, non è realizzabile.

Abbiamo sempre considerato il nostro centro storico, un malato gravissimo, di cui si conosce la diagnosi, ma per il quale nessuno ha il coraggio di attuare la necessaria terapia.  E, quando non si è coraggiosi, quantomeno il silenzio sarebbe necessario".

 

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