Gli operatori della Polizia di Stato appartenenti alla Sezione Operativa per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale di Crotone hanno identificato tre soggetti ritenuti responsabili in concorso del reato di truffa che, nei giorni scorsi, sono stati raggiunti dall’avviso di conclusione delle indagini preliminari emesso dalla Procura della Repubblica di Castrovillari.
Le indagini, coordinate dal Procuratore Capo Alessandro D’Alessio della Procura della Repubblica di Castrovillari, sono state avviate a seguito delle querele sporte in provincia di Crotone da due vittime di una particolare truffa informatica chiamata “smishing”, che ha inizio con la ricezione di un SMS fraudolento.
Utilizzando una particolare tecnica informatica chiamata “spoofing”, infatti, gli indagati erano riusciti a inviare alle vittime un SMS con un numero mittente esattamente coincidente con quello della loro banca. Nel testo, il messaggio avvisava le vittime di un accesso anomalo al conto corrente effettuato da un dispositivo non riconosciuto, invitandole a disconoscere l’attività cliccando su un link inserito all’interno del messaggio stesso. Successivamente interveniva la telefonata di un soggetto che si presentava come un operatore della banca al fine di convincere i malcapitati a trasferire i loro fondi su conti correnti definiti “sicuri”, tramite bonifico istantaneo.
Nel corso delle perquisizioni informatiche eseguite a Crotone, Napoli e Firenze dal personale della Polizia Postale di Reggio Calabria, Napoli e Firenze con il coordinamento del Servizio centrale, sono emersi ulteriori elementi che hanno avvalorato l’ipotesi investigativa.
La Polizia di Stato ricorda che banche, poste o istituti di credito non utilizzano mai SMS, email o telefonate per avvisare di movimenti anomali, chiedere ai clienti dati personali, credenziali di accesso, informazioni urgenti.
In caso di dubbio su operazioni o accessi sul proprio conto corrente, contattare tempestivamente il proprio istituto di credito per richiedere gli opportuni chiarimenti.
Non cliccare mai su link allegati a messaggi o email, anche se apparentemente provenienti da mittenti attendibili. In caso, accedere ai servizi utilizzando app scaricate da piattaforme ufficiali o siti internet raggiunti digitando le url direttamente sulla barra degli indirizzi del proprio browser.
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