Sorbo San Basile, l'ex sindaco Riccelli rimane incandidabile: il suo Comune fu sciolto per mafia

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Luigi Riccelli -
  09 ottobre 2019 19:38

di EDOARDO CORASANITI

Il ricorso presentato alla Corte di Cassazione da Luigi Riccelli, l'ex sindaco del Comune di Sorbo San Basile (Catanzaro) sciolto nel 2017 per infiltrazioni mafiose, è inammissibile. Tradotto: Riccelli è incandidabile.
L'obiettivo di quest'ultimo era quello di poter tornare a essere candidabile alle prime elezioni regionali, provinciali o comunali in Calabria.
Ma era già stata la Corte d'Appello di Catanzaro, con la sentenza del 7 settembre 2018, a dirgli di no: il giudice di secondo grado aveva dato seguito alla Commissione di indagine nominata dal prefetto di Catanzaro, secondo cui l'ex sindaco Riccelli aveva avuto "significative frequentazioni" con un rappresentativo esponente della cosca degli Arena di Isola Capo Rizzuto.

Una decisione al contrario rispetto a quanto deciso dal Tribunale di Civile di Catanzaro e che poco più di un anno fa ha ribaltato l'esito.

In più, l'Appello sottolineava come "il quadro complessivo di cattiva amministrazione del Comune di permeabilità agli interessi privati non poteva essere ascritto esclusivamente al malfunzionamento dell'apparato burocratico, bensì a carenze di esercizio dei poteri di indirizzo politico e programmazione, nonché alla violazione dell'obbligo di vigilanza da parte di organi politici sui risultati dell'attività", le cui responsabilità non potevano non far capo alla figura dell'ex sindaco. 

Il ricorso presentato agli ermellini, però, è affetto da "pregiudiziale inammissibilità". Il motivo è che l'impugnazione vorrebbe rivedere la vicenda nel merito, mentre la Cassazione è giudice di legittimità: di fatto, Riccelli, difeso dall'avvocato Mario Chieffallo, ha richiesto una rivisitazione della sentenza che però non spetta ai giudici di piazza Cavour. 

Riccelli, dunque, rimane incandidabile. 

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