Sos 118 a Catanzaro, dove le ambulanze non intervengono nei vicoli del centro: "Paura di morire così"

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Ai microfoni la rabbia dei residenti e il timore di morire senza possibilità di essere soccorsi

  29 luglio 2022 15:53

di FILIPPO COPPOLETTA

Sentirsi male a pochi passi dal centro cittadino del capoluogo di regione e rischiare di non ricevere l'indispensabile primo soccorso prima di arrivare in ospedale. Potrebbe sembrare uno dei paradossi più incredibili nel 2022 ed invece pare sia la quotidianità nel centro storico di Catanzaro. 

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C’è tanta rabbia, voglia di risposte, incredulità ma anche e soprattutto paura per quello che potrebbe avvenire in futuro, per la salute propria, per quella dei propri familiari. Siamo nei pressi della piazzetta Sant’Angelo - come già detto, nel centro storico di Catanzaro - i residenti locali hanno deciso di portare alla luce una problematica che da tempo ormai sta diventando insostenibile, se non altro perché ad essere leso è quel diritto costituzionale volto a tutelare la salute della collettività. Passeggiando per le viuzze del centro abitato, accompagnati dagli stessi cittadini che hanno voluto contattarci, notiamo un ambiente tipico delle aree più antiche delle città e tra panni stesi a ridosso della strada e canti religiosi provenienti da piccole chiese incastonate tra i palazzi, ci rendiamo effettivamente conto che le strade di questa zona sono strette ma comunque percorribili con prudenza: transitano suv, camion, furgoni ma pare che a rifiutarsi di raggiungere le abitazioni qui dislocate siano proprio le ambulanze. Una questione non di poco conto che, con il trascorrere del tempo, sta arrecando numerosi disagi - se a questo termine vogliamo ridurli - ai residenti. 

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Ricostruendo la vicenda con chi ci parla, comprendiamo come, in sostanza, «nel momento in cui, per una qualunque emergenza, si richieda l’intervento di un’ambulanza fornendo le indicazioni del luogo in cui la stessa dovrà arrivare, il personale sanitario del 118 anticipa che il mezzo non potrà raggiungere la zona in questione e che il soggetto che necessità di assistenza dovrà farsi trovare nel piazzale antistante la Chiesa del San Giovanni, dunque sul corso cittadino». La richiesta non può che essere etichettata come «un’assurdità» dai cittadini che specificano come «a prescindere si tratti di una persona con un attacco di appendicite in corso o che la stessa si sia rotta una gamba» bisognerà trovare il modo per portare il malcapitato a decine di metri da casa. «A questo punto - ci dicono nel servizio - tanto vale portare i nostri familiari direttamente in ospedale con mezzi propri, considerando altresì che nelle ambulanze non è quasi mai presente un medico, ma solo infermieri e autista, dunque se si necessita di specifiche manovre o interventi di primo soccorso, spesso questi non possono essere operati in attesa di raggiungere la struttura ospedaliera». 

La zona interessata dal disagio che stiamo raccontando è quella a cui si può accedere passando per via Vincenzo De Grazia. In questo tratto nascono i primi problemi. Capita spesso, infatti, che le auto si parcheggino lungo questo tratto già di per se abbastanza stretto, costringendo le auto transitanti, a dover salire con due ruote sul marciapiede laterale. Proseguendo si raggiunge Vicolo Scalfaro e da questo Via Marincola Politi che, se percorsa fino alla fine, porta via Case Arse ed è in questo punto che risaliamo al nocciolo della questione: una curva a gomito che preoccuperebbe gli autisti del 118 e che renderebbe dunque impossibile il raggiungimento della zona. «La curva è effettivamente molto stretta ma con un po’ di prudenza e manualità si può percorrere tranquillamente» ci spiegano i residenti. Restiamo così sul posto per qualche minuto ed effettivamente sono diversi i mezzi, anche di notevoli dimensioni, che riescono a passare seppur con qualche manovra in più rispetto a quelli più esigui. 

«In passato gli autisti del 118 raggiungevano sempre questa zona - ci spiega una residente locale - poi improvvisamente è diventata impervia». Qualcuno afferma, inoltre, che i mezzi di soccorso privato raggiungono il posto con facilità, dunque il problema lo si riscontra solo telefonando alle strutture pubbliche. «La nostra non vuole essere una polemica - ripetono più volte i cittadini - bensì un invito agli organi di competenza affinché valutino i giusti provvedimenti da adottare, con l’auspicio che questo appello non resti inascoltato ed ogni abitante di Catanzaro, a prescindere dalla zona in cui abiti, resti nella sicurezza di poter ricevere la giusta assistenza sanitaria quando ne necessita». 

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