Sottopasso quartiere Lido, Riccio replica a Longo: "La sua ammissione certifica il fallimento della burocrazia interna"

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Eugenio Riccio

Riccio evidenzia l'ammissione dell'assessore ai Lavori Pubblici: "Il Comune ha dovuto far ricorso a professionisti che "lavorano gratis" per un'amministrazione pubblica". 

  04 dicembre 2019 15:23

Credo che prossimamente avanzerò una richiesta di un corso ad hoc su diritto costituzionale e amministrativo pensato per la parte politica del Comune di Catanzaro. Sfugge all'assessore Longo, ma ad onor del vero a molti, la diversità di ruoli e funzioni tra la figura del Consigliere comunale e quella dell'Assessore. Ora pre brevità la riassumerò qui, in attesa dell'approfondimento normativo che mi rendo conto è urgente.

Allora caro Franco Longo, tenga presente ciò che dice il diritto, gli assessori comunali sono nominati dal sindaco i consiglieri comunali, in Italia, sono cittadini che vengono eletti per rappresentare la comunità locale nel consiglio comunale. 

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Cosa significa questo in parole spicciole? Che se un consigliere comunale pone dei quesiti lo fa  a nome della comunità che democraticamente rappresenta in quanto eletto e se un assessore risponde lo deve fare in virtù di una delega che gli è stata conferita. Finito il piccolo ripasso di diritto, andiamo a noi. 

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Ciò che fa più specie nella risposta dell'assessore Longo, che ovviamente non contiene gli elementi che interessano ai cittadini, (che, lo ricordo sono rappresentati dai consiglieri e che sopportano il disagio delle inefficienze amministrative),  e cioè tempi e modi della realizzazione del sottopasso della ferrovia di Lido, è il fatto che ancora una volta si ammette che il Comune ha dovuto far ricorso a professionisti che "lavorano gratis" per un'amministrazione pubblica. 

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Un'ammissione che a sola certifica il fallimento di un intero sistema, poichè un assessore ammette candidamente che non esistono all'interno della macchina burocratica comunale professionisti in grado di  redigere un progetto affidabile, "che ne capiscano" per usare la stessa espressione di Longo, e che quindi ci sia bisogno di fare "la questua" all'esterno. 

Passiamo alla materia del contendere. Abbiamo visto sindaci inchiodare alle proprie responsabilità i parlamentari delle loro città pur di avere risposte da enti che per grandezza e distanza non sono immediati e solerti nell'evadere le richieste degli enti. 

Ma appunto, li abbiamo visti in Tv, letti sui giornali, purtroppo non ne possiamo essere testimoni diretti, non possiamo raccontarlo che un parlamentare catanzarese si è battuto per ottenere un risultato a favore della città. 

E non potremmo farlo neanche questa volta, perchè l'assessore Longo, complice forse il periodo Natalizio, pensa che dall'altra parte ci sia un uomo corpulento vestito di rosso e con la barba bianca a cui poter inviare delle letterine con i propri desiderata.

Ora posto che la magia del Natale avvolge tutti, vorrei dire a Longo che al Babbo sulla slitta non credono più neanche i bambini. 

Quindi se magari, utilizzando un mezzo più veloce della slitta e più efficace delle letterine, volesse intensificare di persona i rapporti con Rfi e poi  raccontarci in termini seri e concreti i risultati della della sua interlocuzione, la città gliene sarebbe grata. 

Nel frattempo consigliamo, un ripasso dei fondamentali di diritto costituzionale e amministrativo e volendo anche di diritto del lavoro nel capitolo in cui si parla della gratuità degli incarichi ai professionisti. 

Noi di Babbo Natale salviamo la magia, per i regali alla città ci affidiamo alla divina provvidenza affinchè, finito di scontare questo infinito purgatorio, restituisca dignità al governo della città.

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