di STEFANIA PAPALEO
Parte il processo all'ex sindaco di Strongoli Luigi Arrighi, nella sua qualità di medico, accusato di falso ideologico in atto pubblico mediante induzione in errore del pubblico ufficiale per avere indotto in errore l'allora sindaco di Strongoli, Sergio Bruno, a sottoporre a Tso un cittadino che, in realtà, non avrebbe mai mostrato segni di "agitazione psicomotoria" o "alterazioni psichiche" tali da giustificare un trattamento sanitario obbligatorio. Questa mattina il Tribunale di Crotone ha dato il via all'apertura del dibattimento, con richiesta di prove a entrambe le parti, per poi rinviare al prossimo 26 giugno per entrare nel merito della vicenda.
E sarà in quella sede che si ritornerà a parlare una diagnosi di "sospetta psicosi" ritenuta completamente infondata dalla pubblica accusa, in quanto mai riscontrata durante e dopo il ricovero. Da qui il rinvio a giudizio di Arrighi da parte del gup del Tribunale di Crotone Assunta Palumbo, in accoglimento della richiesta avanzata in tal senso dal pm Rosaria Multari (LEGGI QUI LA NOTIZIA DEL RINVIO A GIUDIZIO).
Alla base del presunto falso c'è una "denuncia-querela" presentata da un avvocato di Strongoli e dalla moglie, che lamentavano presunti comportamenti anomali da parte del cittadino di Strongoli che, secondo la difesa di quest'ultimo, non avrebbe invece mai manifestato alcun segno di alterazione psichica o di comportamento pericoloso per sé o per gli altri. Tuttavia, la mattina del 3 maggio 2022 sarebbe bastato il certificato medico "incriminato", rilasciato senza una visita diretta del paziente, ma sulla base di una mera supposizione, per far predisporre il ricovero coatto dell'uomo.
Saranno ora pubblica accusa e difesa a scontrarsi in aula, a colpi di documenti e testimoni, per fare emergere la verità giudiziaria su un caso che ha scosso particolarmente il comune di Strongoli.
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