Spadanuda: "Di ritorno dal paradiso… una giornata fantasmagorica in Sila catanzarese"

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  24 ottobre 2025 07:45

di GIANCARLO SPADANUDA

Camminare per i boschi silani,in questi giorni ,è un piacere indescrivibile . Si sente nell’aria l’autunno,il caro autunno! Si respira profondamente ,e si ha voglia di pensare che non lì,ma chi sa dove sotto il cielo,sopra gli alberi silani,lontano dalla città,nei campi e nei boschi,ci sia ora dischiusa una vita autunnale particolare,misteriosa,bellissima,ricca e santa,inaccessibile alla comprensione dell’uomo debole e anaffettivo. E chi sa perché si ha voglia di piangere,e si fa fatica a smettere. Perchè il sentimento del bello è sempre inseparabile dalla malinconia,che è proprio della grandezza di spirito.

E’ una esplosione di colori con le sfumature di giallo:ocra,imperiale,senape,zafferano,limone.e così di rosso:carminio,amaranto,scarlatto,fucsia,rosa,malva. In specie al bivio che porta a destra a Buturo,ed a sinistra a Spineto.

Negli USA,specie nei dintorni di New York,frotte di turisti vengono accompagnati ,nei boschi,per vedere il “foliage”:cioè quell’insieme di colori e foglie testè descritto.

Ho passeggiato a lungo,nel modesto freddo,sopra un tappeto giallo-rosso:ho sentito una forza interiore che mi dava voglia di abbracciare le persone,una per una,una volta tornato in città.

“Balaustra di brezza/per appoggiare stasera/la mia malinconia” 


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