Spadanuda ricorda Angotti: “Un ingegnere di bell’ingegno”

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  28 ottobre 2025 22:11

DI GIANCARLO SPADANUDA


Grazie a Giovanni Angotti posso esercitare la professione di Ingegnere.

Da poco laureato ,tanti anni fa,e dopo aver superato ben 32 esami di ingegneria elettronica e l’esame di Stato con ottimi voti, per poter esercitare la professione dovevo ovviamente iscrivermi all’Albo degli Ingegneri,come per legge. Grande fu la mia sorpresa e delusione quando mi fu comunicato dalla segreteria dell’Ordine che NON potevo iscrivermi all’Albo perché ,in qualità di ingegnere elettronico non avevo superato un particolare esame inerente l’ingegneria civile,ininfluente per la mia specializzazione,pur essendo stato approvato il piano di studi della mia facoltà;come dire ,facendo un paragone,che un ingegnere civile,non avendo superato un certo esame inerente l’ingegneria elettronica,non avrebbe potuto esercitare la professione,il che sarebbe stato contro legge. Fatto sta che mi fu bloccata l’iscrizione per ben 5 anni (come se non mi fossi mai laureato), con conseguenze negative pensionistiche ai fini degli anni di iscrizione all’Albo,mancati guadagni professionali,ecc...non ci dormii la notte per anni. 

Del resto erano gli anni nel corso dei quali il malcostume,la prepotenza, l’arbitrarietà la facevano da padrone (evidentemente non si voleva che altri ingegneri allargassero il campo...di lavoro),adducendo scuse futili e temerarie,tipiche di un certo ambiente... 

.Stavo per iscrivermi ,accettato,ad un altro Ordine Ingegneri (tutti gli ordini d’Italia erano obbligati ad accettare l’iscrizione) quando presidente dell’Ordine di Catanzaro venne nominato Giovanni Angotti;ebbene appena parlai della mia situazione kafkiana,diede ordine alla segreteria di iscrivermi all’Albo seduta stante.

 Subito dopo egli organizzò un corso di campi elettromagnetici (io docente) per gli iscritti all’Ordine, nonchè chiese ed ottenne per anni la mia collaborazione tecnico-scientifica al BOLLETTINO UFFICIALE dell’ORDINE. Questa la mia storia. Devo essere grato a Giovanni Angotti per il suo bell’ingegno.

 


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