RENDE -Lascia il carcere e va ai domiciliari Emilio Pastorella l'uomo accusato della detenzione illegale del fucile con cui avrebbe sparato, il 26 giugno scorso, un colpo ad Alfredo Albanito. Ancora non sono ancora chiari i motivi che hanno innescato la violenta lite tra i due, da sempre amici. L’epilogo, dopo un accesso diverbio seguito da qualche colpo di lama inflitto da Albanito a Pastorella che dopo essere rientrato in casa avrebbe fatto fuoco con un fucile illegalmente detenuto ferendo il rivale in modo grave allo stomaco e al fegato. Proprio con l’accusa di detenzione illegale di arma da fuoco Pastorella era finito in carcere. Davanti al gip Pastorella si è assunto la paternità dell’arma spiegando di averla trovata 3 giorni prima della lite vicino casa sua in contrada Santa Chiara a Rende. Al giudice ha anche detto di essere stato indeciso se denunciare il ritrovamento dell’arma ai carabinieri, cosa che però poi non ha fatto. Nel riformare la misura cautelare il Gip ha accolto le tesi difensive avanzate dal difensore di Pastorella, l’avvocato Ugo Ledonne. Nelle prossime ore i medici dell’ospedale civile di Cosenza scioglieranno la prognosi di Alfredo Albanito, difeso dall’avvocato Paolo Pisani.
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