Speziali: “Berlinguer? Incarnazione di ipocrisia in combinato disposto con perbenismo e moralismo”

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images Speziali: “Berlinguer? Incarnazione di ipocrisia in combinato disposto con perbenismo e moralismo”
Vincenzo Speziali
  18 dicembre 2024 08:28

 
Di VINCENZO SPEZIALI 

Si fa sempre un gran parlare di Enrico Berlinguer, quasi con l'intento di smerciarlo alla stregua di un'icona laicamente santa, proprio lui che, tra le altre cose (a mio avviso disdicevole) era ateo.
In più, oggi, di suddetto 'paccottiglioso imposturante del politicune comunistoide italiano', degno figlio del sinistrume nazionale (...ma la sinistra riformista del nostro Paese è ben altra cosa e ha Craxi, quale vero faro e poi, Nenni -che veniva, anagraficamente prina di Bettino- Pertini, Mancini, De Martino, Lombardi, Formica, Signorile, ma non certo Amato per il PSI, oppure Saragat per il PSDI e Napolitano, Amendola, Colajanni assieme a Macaluso, per il PCI/PDS, con ovviamente Massimo D'Alema, benché lui sia sempre stato 'togliattiano tout court'), dicevo, nella nostra contemporaneità odierna, del '(non)dolce Enrico' Berlinguer si parla ed anche molto, seppure, patti chiari, a sproposito e apocrificamente.
 
Perché? Poiché le 'anime belle' del nauseabondo e finto pacifista o mendacemente socialista (intesa quale essenza di giustizia sociale) del sinustrume italiano, trovano in tal soggetto, un'ancora a cui legarsi, piuttosto che uno spirito (per me 'maligno') a cui rifarsi.
D'altronde, lo abbiamo ben conosciuto Berlinguer, se non altro noi democristiani tutti, allorquando ci 'ricatto`' per mero suo calcolo egoista e in difesa della primazia del Partito di cui era Segretario Nazionale, durante il martirio del povero Presidente Moro (Moro, sempre Moro, solo Moro), anzi, pur di far prevalere l' 'ortodossia' marxista del PCI rispetto a tutti i 'gruppuscoli' di suddetto nefasto ideologicume -anche quelli 'terroristico/guerriglieri'- chiari` sin da subito che in quel momento, laddove lo Stato avrebbe avuto bisogno di compattezza istituzionale e unama pietà al tempo stesso, simile discutibile figuro lo avrebbe privato della maggioranza governativa (la quale per inciso, fu proprio Moro a costruire)  se solo avessimo intrapreso una trattiva umanitaria.

Insomma, Berlinguer è l'incarnazione della ipocrisia in combinato disposto con perbenismo e moralismo, che divengono patologia, denominata comunismo italico post togliattiano, poiché Togliatti, sebbene storico leader e tra i fondatori dell'organizzazione politico-partitica dei marxisti/leninisti nel dopoguerra, era una persona responsabile e realista, la quale mai ha messo in dubbio i cardini fondativi della Repubblica Italiana e il ruolo preminente della DC, sia in merito alla Resistenza, che, principalmente nella successiva gestione delle varie fasi di cui la Democristiana Cristiana era perno e guida circa i Governi.
Orbene, adesso, ci ritroviamo anche con un film celebrativo di tale 'figurante di cartone', i cui attori saranno pure bravi, il regista anche, ma l'opera di per sé risulta un 'B-Movie', non foss'altro perché racconta le gesta di un falso mito, Enrico Berlinguer appunto.
 
Sempre con quella sua faccia di pensatore senza pensiero, di appassionato distaccato senza distacco e passione, con gli occhi fintanente languidi in luogo ad una freddezza cinica, che non si può paragonare a quella di Giulio Andreotti, il quale tra l'altro non era cinico, semmai un sornione romano, pronto alla battuta curiale, giammai alla meschinità dissimulatoria, di suddetto aristocratico radicalchic.
Persino Francesco Cossiga -il mio Francesco Cossiga- sventuratamente cugino di simile imposturante del politicume, non rimase ingiustamente indenne dalla tv furia moralistica e mistificatrice di codesto e crudele uomo piccolo piccolo: lo fece mettere in stato d'accusa, salvo poi veder crollare in maniera misera e inesorabile le cercellotiche o propagandistiche ipotesi di reato, a fronte delle comportamentalita` assolutamente lecite, che Cossiga ebbe da Presidente del Consiglio.
Quindi, comprendo e condivido, le giuste rimostranze che alcuni colleghi Consiglieri Comunali di Catanzaro i quali hanno esternato stigmatizzazione nei confronti dell'attuale Amministrazione del Capoluogo di Regione e nel cui sito viene pubblicizzata (a nome della Sinistra Italiana) la visione del lungometraggio in ode al discutibile menzionato, quindi per stemperare le polemiche, proporrei un atti riparativo e di par condicio al Sindaco Nicola Fiorita, che certamente non obiettera` (benché solo la 'Montecomesichiama', potrebbe storcere il naso, ma io me ne sbatto altissimanente e con sonoro disprezzo politico e ideologico).
Quale? Presto detto, cioè, potremmo far patrocinare pure, sul portale telematico, l'iniziativa della quale dovrebbe farsi portatrice proprio Forza Italia, ovvero, non certo la protezione del 'Medico della mutua', visto il 'pasticcio operatorio di Occhiuto', il quale per operarsi, invece di affidarsi a sanitari calabresi, al solito suo ha 'importato' qualcuno da fuori e, apparentemente, al di fuori delle regole, bensì l'opera il cui titolo è 'Il giovane Berlusconi'.
 
In fondo, Silvio ci manca veramente e lui, a differenza di Berlinguer, era simpatico, divertente, ricco, charmant, alla fine persino un sottile politico e a donne andava alla luce del sole, diversamente da questo comunistello da strapazzo, che lo faceva ipocritamente di nascosto, occultando la liason, financo con una certa Sandra Milo, che benedetta lei, risultava alla portata di molti e senza scandalo alcuno.

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