di PAOLO CRISTOFARO
E' un gioiello straordinario dell'architettura e dell'archeologia. Un esempio di gotico in Calabria unico nel suo genere. E' la cosiddetta chiesetta di Santa Maria della Pietà, del XIII secolo, costruita probabilmente da maestranze che gravitavano intorno a Federico II. Abbandonata a sé stesse per secoli, ora, grazie ad un finanziamento da 1 milione e 200 mila euro, proveniente dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, sarà recuperata e valorizzata. Lo fa sapere, con un comunicato, il deputato pentastellato Paolo Parentela.
"Finalmente una buona novella per il patrimonio culturale e spirituale della Calabria, spesso dimenticato o sottovalutato a livello locale. Squillace è un comune di rara bellezza, costretto a subire gli effetti di una radicata incapacità politica. Questo finanziamento deriva anche dall'attenzione che, insieme a cittadini sensibili del posto, ho dedicato al recupero della chiesa. L'immobile non era stato mai oggetto di interventi del Ministero, che stavolta ha già predisposto la fase progettuale per lavori di messa in sicurezza, consolidamento e restauro" ha scritto Parentela. "Della vicenda si è occupata pure la collega senatrice Margherita Corrado, archeologa. Con le competenze di cui dispone il Ministero e con l'aiuto della sottosegretaria Anna Laura Orrico, sono certo che i lavori cui sarà sottoposta saranno realizzati nel migliore dei modi" ha concluso. La fase di progettazione - stando a quanto riferitoci - dovrebbe essere conclusa entro fine anno.
Insomma, un edificio straordinario, testimonianza in pietra di un passato lontano, ma incredibilmente affascinante, tornerà splendido e fruibile. In realtà la struttura non è nata come chiesa, nonostante il nome attuale. Il vano quadrangolare - ormai incastonato tra le case del paese, ma prima sicuramente parte di un complesso più ampio - doveva far parte di una struttura di tipo civile o militare (qualcuno suppone si tratti dei resti di un'antica precettoria dei Templari. L'aula è suddivisa in quattro campate da un pilastro centrale; le campate sono coperte con volte a crociera costolonate con conci squadrati di calcare. Le chiavi delle quattro volte sono decorate con motivi geometrici e floreali. Soltanto nel 1853, per volere del vescovo Concezio Pasquini, l'edificio viene consacrato per poi essere sconsacrato nuovamente di lì a poco. Negli ultimi anni, la struttura gotica, è stata riscoperta e valorizzata grazie all'Associazione "Domus Pacis", con la manifestazione "Porte aperte alla Cultura".
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