Mancata convalida del decreto di allontanamento dalla casa familiare e divieto di avvicinamento alla persona offesa e di braccialetto elettronico emesso nei confronti di un catanzarese
03 maggio 2024 18:40È stata rigettata la richiesta avanzata dalla Procura di Catanzaro di applicazione della misura cautelare di allontanamento dalla casa familiare e divieto di avvicinamento alla persona offesa e di applicazione del braccialetto elettronico nei confronti di Francesco Vitale, 51 anni, di Catanzaro, difeso dall’avvocato Giancarlo Pitaro.
La richiesta di applicazione di misure cautelare prendeva avvio da una querela per stalking presentata dalla sorella del Vitale e dal cognato – marito di quest’ultima- i quali riferivano di nutrire alcuni sospetti nei confronti del fratello Francesco, amministratore del gruppo FB “I marinoti mortali” che conta circa 8.000 followers, anche in merito ad un ipotetico rinvenimento di un coltello nei pressi di un negozio in cui lavora la sorella, nonché additavano il Vitale di essere responsabile di minacce di morte rivolte nei loro confronti.
Il GIP del Tribunale di Paola, in totale accoglimento delle tesi difensive dell’avvocato Giancarlo Pitaro, ha statuito che la misura dell’allontanamento dalla casa familiare dell’indagato sia infondata in quanto non può che applicarsi ad un soggetto residente, appunto, nella medesima casa familiare e non in luoghi differenti.
Ancora, il Tribunale ha rilevato che i fatti occorsi sono generati da “ragioni ereditarie” di cui “nessuno dei denuncianti faceva menzione delle liti causate da ragioni ereditarie” e che “in siffatto clima di litigiosità legata a motivi economici (di successione ereditaria) la credibilità delle persone offese appare fortemente minata e avrebbe necessitato di seri riscontri anche di facile rinvenimento. Invero degli elementi ascritti a Vitale Francesco non vi è riscontro. Ancora è un dato da segnalare che la richiesta di rideterminare le questioni economiche ereditarie fatta da Vitale Francesco e agli atti rechi una data del 05/06/2023 e la sorella riferisce che le minacce erano partite dall’estate, ma niente sul punto è allegato. Le stesse frasi oggetto della denuncia da parte del cognato non potevano essere pienamente apprezzate nel contenuto e nel contesto soprattutto, non potendosi rivendicare in che contesto venisse pronunciata, non essendo agli atti la conversazione integrale”.
L’avvocato Pitaro, legale dell’imputato, esprime “piena soddisfazione nell’operato del Tribunale di Paola per aver scongiurato che un mezzo processuale di carattere cautelare, di talmente forte impatto nella vita delle persone quale il braccialetto elettronico e il divieto di avvicinamento, possa essere utilizzato in modo strumentale”.
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