Statuto dei Lavoratori. Per il 50esimo anniversario l'Usb consegna al prefetto Ferrandino un documento di rivendicazioni e considerazioni

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Statuto dei Lavoratori. Per il 50esimo anniversario l'Usb consegna al prefetto Ferrandino un documento di rivendicazioni e considerazioni

  20 maggio 2020 14:36

di FRANCESCO IULIANO

Lo Statuto dei lavoratori compie oggi 50 anni. Un documento pensato agli inizi degli anni ’70, per uguagliare diritti allora riconosciuti solo ai lavoratori di alcuni perimetri contrattuali e per disporre di norme di sostegno alla libera contrattazione.

Banner

Per celebrare il mezzo secolo di vita del documento, la confederazione dell’Unione Sindacale di Base di Catanzaro ha consegnato al prefetto Francesca Ferrandino, con l’impegno di farlo pervenire al Governo nazionale, alcune considerazioni che preoccupano la dirigenza dell’Unione ed Il tessuto sociale della città.

Banner

Questa mattina, intorno, alle 11, alcuni rappresentanti dell’Usb cittadina: Antonio Iiritano, Giancarlo Silipo e Gianmichele Bosc, si sono dati appuntamento sotto il Palazzo della Prefettura, per concordare la consegna della lettera nelle mani del rappresentante del Governo.

Banner

«Crediamo che il Decreto rilancio – riporta la nota – sia solo un grande regalo a padroni e Confindustria a fronte di poche briciole per famiglie, lavoratori e piccole aziende. Un nuovo patto sociale firmato dal governo Conte con Confindustria, Cgil, Cisl e Uil, mette a disposizione delle imprese più grandi un fatturato superiore a 50 milioni , un fondo di più di 50 miliardi attraverso la Cassa depositi e prestiti: una massa di denaro al servizio degli interessi delle grandi aziende private».

Il documento si conclude con l’invito al Prefetto di farsi portavoce di alcune rivendicazioni dell’Unione sindacale. «Dopo il fallimento evidente delle privatizzazioni, il governo continua sullo stesso terreno affidando nuovamente ai “padroni” la gestione del Paese. Chiediamo : redditi e salari sicuri per tutta la durata della crisi. Non un reddito di emergenza ma una misura universale e individuale che copra tutti i periodi  di non lavoro; assunzioni e internalizzazioni nel settore pubblico, a cominciare dalla sanità, dalla scuola e dalla ricerca; salute e sicurezza sui posti di lavoro e l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro; investimenti pubblici nei settori strategici, nell’ambiente e nella cura del territorio, nelle case popolari a controllo e gestione pubblica; permesso di soggiorno per ricerca di lavoro; riduzione dell’orario a parità di salario; cancellare le limitazioni al diritto di sciopero e della democrazia nei posti di lavoro».

Inoltre la dirigenza dell’Unione ha espresso preoccupazione per un eventuale ritorno dei contagi  di Coronavirus. «Una sottovalutazione alla ripresa dell’attività molto discutibile in termini di sicurezza nei luoghi di lavoro - conclude il documento -, rende a noi l’impressione, attraverso i lavoratori, che i possibili contagi  siano vissuti come “UN” problema e non come necessità sui cui intervenire per l’incolumità di tutti».

 

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner