Stop all'indennità aggiuntiva, soldi da restituire e 118 nel caos. I medici convenzionati: "Dall'Asp di Catanzaro trattati senza dignità"

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images Stop all'indennità aggiuntiva, soldi da restituire e 118 nel caos. I medici convenzionati: "Dall'Asp di Catanzaro trattati senza dignità"

  12 marzo 2020 17:35

"Da qualche giorno l'emergenza Covid19 ha trasformato l'italia tutta in zona rossa. La situazione in Calabria è ancora più a rischio perché, oltre all'esiguità dei posti in reparti di rianimazione ed infettivologia e carenza di personale ai pronto soccorsi, si aggiunge il fenomeno della demedicalizzazione del servizio emergenza sanitaria territoriale 118 su tutto il territorio catanzarese".

A scrivere sono i medici convenzionati con l'Asp di Catanzaro in conflitto da settimane con l'azienda per la sospensione dell'indennità aggiuntiva e che hanno costituito un comitato presieduto dalla dottoressa Grazia Caserta, affiancati legalmente dall'avvocato Stefania Rania. Al danno si aggiunge anche la beffa per la richiesta di restituzione delle somme pregresse. 

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"La scellerata sospensione dell'erogazione dell'indennità aggiuntiva di 5.50 euro (prevista dall'A.C.N .art 94  A.I.R.19 su tutto il monte orario, per una deliberazione n^ 2 del 10/01/2020, esecutiva con effetto immediato e senza preventiva informativa, alle organizzazioni sindacali di categoria) e come se non bastasse, la richiesta della restituzione della stessa indennità aggiuntiva corrisposta sui riposi retribuiti negli anni tra 2008 e 2019 con diffida e messa in mora, hanno messo in ginocchio il servizio EST 118 catanzarese, in massima parte gestito da medici convenzionati", aggiungono. Il problema interpretativo sulla disposizione presente nell'A.I.R. non è stato ancora risolto. Anzi, l'Asp di Catanzaro ritiene che le somme dell'indennità, stando così le cose, siano "indebite". 

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"Gli stessi medici convenzionati comprendono che l'ASP  di Catanzaro venga sciolta e commissariata per infiltrazioni mafiose ma non accettano e sono indignati di essere trattati alla stregua di mafiosi", è lo sfogo.

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"Gli stessi medici convenzionati non comprendono come in un momento di massima emergenza nazionale, dove è richiesta la professionalità e l 'abnegazione che contraddistinguono il lavoro in "trincea" ( per il quale gli stessi vengono opportunamente e costantemente formati) gli Organi di Stato premiano ed elogiano tutti i sanitari impegnati in queste ore drammatiche mentre gli Organi di Governo della Regione Calabria e i Dirigenti dell'Asp di Catanzaro (e di Crotone) abbiano come prioritaria preoccupazione la sospensione di un'indennità ed il recupero di somme ritenute indebitamente percepite umiliando la dignità di ogni singolo operatore e la dignità collettiva dell'intera categoria dei medici convenzionati 118".

Nei giorni scorsi sono partite le lettere dell'Asp indirizzate ai medici in cui non solo veniva confermata la sospensione delle indennità in corso, ma anche l'obbligo di restituzione, entro 20 giorni, delle somme erogate negli anni precedenti. Si va da 3 mila a 10 mila euro a medico. E intanto nel bel mezzo di una pandemia mondiale, le ambulanze del 118 catanzarese restano senza medici. 

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