Storie di accoglienza e integrazione nella "Giornata del migrante" celebrata a Gasperina

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images Storie di accoglienza e integrazione nella "Giornata del migrante" celebrata a Gasperina

  09 ottobre 2020 14:13

di NICOLO' VITO GALLELLO

Accoglienza e integrazione le parole che hanno caratterizzato la  106esima giornata del Migrante e del Rifugiato, organizzata dall’ufficio Diocesano Migrantes, dalla Fondazione Città Solidale Onlus e patrocinata dal Comune di Gasperina e dall’Arcidiocesi Metropolitana di Catanzaro-Squillace.

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Il tema scelto per questa edizione è stato molto impattante: “Come Gesù Cristo, costretti a fuggire; per l’occasione sono giunti diversi migranti e rifugiati che vivono nel nostro territorio, sparsi tra gli SPRAR e le comunità di accoglienza della zona. Si è trattato, secondo Don Piero Puglisi, direttore della Fondazione Città Solidale, di un momento di arricchimento per vivere e capire quanto sia difficile e spesso doloroso lasciare la propria terra e venire in una terra sconosciuta, in cui ci sono mille incognite, e, contemporaneamente, gestire la lontananza dai propri cari, dalle proprie tradizioni e dalla propria cultura in una situazione totalmente nuova e da reinventare.

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Non poteva che essere Gasperina, da anni modello di accoglienza, promozione e integrazione, la meta scelta per l’edizione di questo anno. Non poteva che essere il sindaco Gregorio Gallello, persona da sempre sensibile al tema, sempre attenta alle diverse realtà del sociale e aperta a collaborazione e accoglienza, a dare il benvenuto a questi migranti. Ricordiamo, infatti, che il comune di Gasperina accoglie, in questo momento, ben 21 persone adulte suddivise in due strutture, con la possibilità, in futuro, di ampliare, ulteriormente, tale progetto.  

In questa edizione così particolare, causa Covid-19, si è scelta una location, altrettanto particolare, importante e significativa: l’Anfiteatro Comunale di Gasperina, una struttura aperta alla convivialità che si affaccia sul mare; proprio quel mare ricco di insidie e difficoltà che, spesso, le trasforma in opportunità per coloro che scelgono di correre il rischio di attraversarlo per aver salva la vita o per riavere una indietro.

Per l’occasione sono intervenuti anche il parroco della comunità di Gasperina, Don Carmelo Fossella, il viceparroco, Don Alessandro Iannuzzi e il Provicario Generale della Diocesi, Don Maurizio Aloisio.

"La giornata del Migrante e del Rifugiato vuole interrogarci seriamente sul nostro compito di società, sulle nostre vere missioni in questa società - ha detto il sindaco - Siamo veramente liberi se ci occupiamo dell’altro, se lo rendiamo parte integrante del cammino che una comunità riesce a percorrere, Gasperina nel suo percorso comunitario vuole avere anche voi, Fratelli Migranti, al suo fianco, perché il vero progresso e la vera crescita passa, soprattutto, per cose immateriali".

Nel corso della giornata sono state diverse le testimonianze portate dai migranti, le loro storie di sofferenza e abbandono. Molteplici le testimonianze portate dagli operatori che, giornalmente, lavorano e crescono con loro che, con i migranti, condividono il tempo, ne ascoltano i racconti, cercando di capire il loro inferno personale, il loro viaggio, il loro trascorso, la loro storia.

La condivisione si fa accompagnamento verso un cammino fatto di presenza e non di giudizio; condividere diviene l’azione necessaria per cercare di attutire la sofferenza e indagare il profondo. Questa azione può trasformare, secondo qualcuno degli operatori, un momento di condivisione in un reale momento di crescita e arricchimento comune.

In conclusione, prendendo in prestito le parole di don Piero Puglisi: "Siamo di diverse religioni, di diverse culture religiose e di fede ma la diversità è ricchezza, accogliere non è solo un dovere ma un bisogno dell’anima se vogliamo essere creature che vivono in pienezza la propria dignità e la propria vocazione di essere umano". Diviene necessario, dunque, continuare a interrogarci sul valore che la diversità può assumere poiché la diversità è l'essenza stessa dell'umanità.

Nicolò Vito Gallello

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