Sono stati 45, nel primo mese del 2020, i pedoni morti sulle strade del Paese: 26 uomini e 19 donne.
Di questi 31 cittadini italiani e 14 stranieri. I più giovani a perdere la vita sono stati due 21enni tedeschi - tra i sette deceduti nell'incidente di Lutago in valle Aurina,nel Bolzanino, ad inizio gennaio - mentre il più anziano è risultato essere un 89enne di Roma. A mettere in fila i numeri è l'Asaps, l'Associazione Sostenitori e Amici Polizia Stradale che presenta il nuovo 'Osservatorio Pedoni' e che ha raccolto i dati tra i referenti dell'associazione sul territorio e dai mass-media in attesa di quelli ufficiali di Aci-Istat e che tengono conto dei decessi avvenuti entro trenta giorni dall'incidente.
La regione in cui si è avuto il più alto numero di pedoni deceduti è il Lazio con 10, di cui 4 a Roma città, poi la Provincia Autonoma di Bolzano con 7, Marche e Toscana con 4, Veneto ed Emilia-Romagna con 3, Sardegna, Piemonte e Puglia con 2, mentre si è registrato un unico decesso in Lombardia, Molise, Liguria, Calabria, Umbria, Sicilia, Basilicata e Campania.
Dei 45 decessi, 11 hanno visto il conducente del veicolo investitore in stato di ebbrezza alcolica; in 2 casi era sotto l'effetto di sostanze stupefacenti; in 6 casi è fuggito dopo l'investimento; in un caso l'investitore era un neo-patentato.
Guardando alla fascia di età, sono stati 19 gli ultra65enni a perdere la vita, a conferma del fatto che siano che le persone più anziane quelle più a rischio.
Gli incidenti plurimortali con il coinvolgimento di pedoni sono stati 4. Oltre a quello di Lutago con 7 giovani vittime, se ne sono registrati uno a Senigallia con due donne travolte appena uscite dalla discoteca, e altri due sinistri con due coppie di anziani nel Lazio ad Aprilia e a Santa Marinella, tragedie.
"Con il nuovo Osservatorio vogliamo rilanciare il tema della tutela dei pedoni sulle strade. Serve una maggiore consapevolezza di quello che accade e comunicarlo mensilmente - afferma in una nota Giordano Biserni, presidente dell'Asaps - può portare l'opinione pubblica a riflettere e a modificare i propri comportamenti, ad esempio sul rispetto dei pedoni sulle strisce pedonali, che in Europa sono rispettati in maniera assoluta, mentre in Italia abbiamo un enorme numero di investimenti proprio nel luogo più sicuro per il Codice della Strada".
Nel 2018, viene osservato, i dati Aci-Istat davano un numero di 78 decessi "ma - aggiunge Biserni - quelli di gennaio 2020 comunque ci allarmano, specialmente per i 19 casi causati da ubriachi, drogati e pirati stradali. E non siamo in grado di dire oggi, quanti morti siano stati provocati dalla distrazione da cellulare, il vero 'virus stradale' che potrebbe avere un unico vaccino. Quello della sospensione immediata della patente alla prima violazione, norma ferma in Parlamento".(
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