di GABRIELE RUBINO
Prima qualche malumore, poi lo strappo e, infine, il riassetto. Dal punto di vista politico, il 2024 al Comune di Catanzaro è stato tutt'altro che pacifico. Tutto è partito poco prima delle elezioni Europee. A poche settimane dalle consultazioni, Antonello Talerico, il principale alleato del sindaco Fiorita, aveva deciso di aderire ufficialmente a Forza Italia. Se prima la coabitazione si giustificava all'ombra del civismo, il passaggio al partito fondato da Silvio Berlusconi ha creato parecchi scompensi nel cerchio magico del sindaco che è indubbiamente di radice progressista e che è maturata proprio nel mito dell'avversità (culturale e non solo) al centrodestra.
Per tutta l'estate la situazione è rimasta congelata. Al di là di periodici spasmi (incluso quello spinoso delle minacciate - e non formalizzate - dimissioni della fedelissima Donatella Monteverdi), sembrava che il famoso tagliando 'annuale' annunciato dal primo cittadino dovesse risolversi nel semplice avvicendamento 'tecnico' fra Raffaele Scalise e Pasquale Squillace, con quest'ultimo di passaggio dall'incarico di capogabinetto a quello di assessore. In realtà, si è tutto complicato con la questione del bando rifiuti. Pezzo forte di un assessore di punta di Talerico, come Giorgio Arcuri, e poi revocato dopo settimane di tensioni. Bando che ancora oggi è un cruccio 'amministrativo' a Palazzo De Nobili, visto che all'inizio di dicembre è arrivata la scure dell'Anac. L'Anticorruzione ha censurato diverse condotte passate e ha imposto la cessazione del regime di proroghe (per questo sarà al centro dell'attenzione in questa prima fase del 2025, perché è comunque difficile mantenere per intero gli attuali livelli occupazionali). L'autority, guarda un po', è stata compulsata dal gruppo di Azione, capitanato dall'ex avversario di Fiorita al ballottaggio, cioè Valerio Donato. Il gruppo, un po' a sorpresa (visti i precedenti tentativi andati a vuoto), a metà settembre, quando la situazione politica è precipitata, è passata in maggioranza proprio mentre Antonello Talerico ne è uscito, con quest'ultimo che ha perso diversi pezzi e che si è improvvisamente ritrovato nel gruppo di Forza Italia con cui fino a poche settimane prima duellava pubblicamente. Un'operazione che è servita al sindaco Fiorita per ricalibrare verso sinistra il baricentro dell'Amministrazione ma la cui sopravvivenza numerica dipende sempre e comunque dai consiglieri 'responsabili'. Ossia, quelli eletti in liste che si sono opposte a Fiorita alle elezioni. Tuttavia, almeno finora, la trovata del consigliere delegato (per allargare lo spettro) finora ha premiato solo fedelissimi del sindaco (Buccolieri e Palaia), con altri che al momento pretendo qualcosa in più.
Ma torniamo al gruppo Azione. Gli esponenti hanno sempre rivendicato di non avere avuto nulla in cambio, di non aver barattato l'appoggio con postazioni in Giunta (nonostante le prese di posizione della minoranza) ma di aver preferito stilare un programma di interventi prioritari. L'incidenza di questa componente finora si è vista con qualche pratica su Catanzaro Servizi (vedi Scaccomatto) e sulla revoca dell'affidamento all'esterno dell'accertamento dell'evasione IMU. Ma non sono tutte rose e fiori. Negli ultimi giorni dell'anno, da queste parti, sta montando il malcontento e non si esclude affatto la fuoriuscita dalla maggioranza. Questo sarà sicuramente un tema centrale nella prima parte del nuovo anno. Così come da non sottovalutare è la guerriglia nel PD, sì promotore del tavolo del centrosinistra da cui è nata la nuova Giunta ma che ha diverse anime. Quella che ha espresso l'assessore all'Ambiente Irene Colosimo in contrapposizione con quella scontenta rappresentata dal capogruppo in Consiglio Fabio Celia.
Lato amministrativo, va sicuramente riconosciuto come si siano aperte diverse strutture (palestre e centri di aggregazione) chiuse da tanto tempo. I nei sono, oltre al già citato bando rifiuti (e derivati, vedi proroga revocata fino a settembre 2025 nonostante il provvedimento dell'Anac!), i ritardi clamorosi cumulati sull'organizzazione delle festività natalizie che, è bene ricordare, hanno un controvalore complessivo di 400 mila euro: 135 mila euro di luminarie, 35 mila mercatini natalizi, 200 mila gli eventi partiti dal 20 dicembre e terminati il 30 e più altri 30 mila euro Capodanno (prelievo dal fondo di riserva a cui vanno aggiunti 40 mila 'risparmiati' dal Natale). Si è arrivati molto 'lunghi' su Capodanno e inevitabilmente le scelte sono state al ribasso, soprattutto al cospetto dei concertoni a Reggio della Rai, a Cosenza con Achille Lauro e a Corigliano-Rossano con Rocco Hunt e J-Ax.
Nel 2025 si entrerà nel cuore dell'Amministrazione Fiorita, poiché sarà scavallata la metà del mandato. Pur con tutte le tipologie di attenuanti, quella scossa attesa con lo slogan del 'cambiamento' si è vista a singhiozzo. Probabilmente si chiuderanno i lavori del completamento della passerella sul lungomare e si potrebbero vedere i primi interventi sullo stadio Ceravolo (per ora destinatari di 6 milioni regionali). Ma si attende un cambio di passo sul porto (almeno nella seconda metà dell'anno), così come sull'Ente Fiera e, soprattutto, servirebbe un guizzo nella gestione 'dell'ordinario'. In particolare, sulla manutenzione delle strade e del verde pubblico. Più che in passato i catanzaresi chiedono normalità.
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