C'è anche lo zampino di un Catanzarese nel successo che sta avendo a Milano il docufilm "Picasso: Un Ribelle a Parigi".
È di Piero Mascitti, conosciutissimo pr, artdirector e promotore di talenti in ambito artistico e culturale, che in proposito dichiara: "Sono felice di aver collaborato a questo interessante progetto culturale, convinto che i new media siano il futuro della divulgazione artistica.”
Artista visionario e ribelle, Picasso è al centro del docufilm che svela il lato più intimo e meno noto del maestro della modernità, la storia della sua vita e del museo a lui dedicato.
Prodotto da 3D Produzioni e da Nexo Digital col sostegno del Musée National Picasso di Parigi, arriva nei cinema italiani il 27, 28 e 29 novembre 2023.
Realizzato in occasione dei 50 anni dalla morte di Picasso (Malaga, 25 ottobre 1881 – Mougins, 8 aprile 1973), il docufilm – diretto da Simona Risi su soggetto di Didi Gnocchi e Sabina Fedeli che firmano anche la sceneggiatura con Arianna Marelli – mette al centro del suo racconto il percorso di un giovane emigrato, povero ma destinato a diventare uno dei più grandi artisti del 900.
Il viaggio.
È il 1901 quando Picasso arriva a Parigi, un luogo destinato a plasmare il suo futuro. Nonostante trascorra gran parte della sua vita nella Ville Lumière, l’artista si sentirà spesso un estraneo, un ‘vigilato speciale’ della polizia.
Il docufilm segue Picasso nei quartieri parigini in cui ha abitato, dagli atelier senza riscaldamento degli esordi ai grandi appartamenti borghesi, quelli in cui inizia il successo: un viaggio materiale e intellettuale per comprenderne in maniera più approfondita l’opera e lo spirito dell’artista.
Il racconto si svolge tra le sale del Museo Picasso di Parigi, la più grande collezione al mondo dedicata all’artista, con 6000 capolavori e 200.000 pezzi d’archivio.
Mina Kavani, una guida nel mondo di Picasso
L’attrice iraniana Mina Kavani, protagonista di No Bears di Jafar Panahi, si unisce al viaggio come guida narrativa.
Kavani, approdata qualche anno fa a Parigi, spinta dal bisogno di recitare senza le censure imposte dal regime degli ayatollah, attraverso la sua esperienza di vita, simile a quella di Picasso, riesce a trasmettere una prospettiva unica sul lato più intimo dell’artista.
Picasso personaggio contraddittorio
Il docufilm restituisce un ritratto di Picasso come un personaggio contraddittorio, generoso e dispotico al tempo stesso, che nasconde la sua vera natura dietro una maschera, alimentando un dibattito attuale: si può separare l’artista dall’uomo?
Nel contesto della Parigi del tempo, in trasformazione verso la modernità, emerge l’intolleranza e la xenofobia verso gli immigrati. Picasso, anarchico tra gli anarchici di Montmartre, si trova al centro di una città che lo osserva con sospetto.
Analisi delle opere e sguardo “Queer”
Il docufilm approfondisce opere fondamentali come Les Demoiselles d’Avignon, mentre apre la porta a un’analisi queer dell’opera di Picasso senza forzature, rivelando aspetti poco conosciuti del pittore.
La partecipazioni, la colonna sonora
Le letture di brani tratti da lettere conservate al Museo Picasso, insieme alle interviste a critici, curatori, intellettuali e artisti, completano il ritratto di Picasso, aiutando a capire il perché sia considerato uno dei più grandi geni del Novecento.
Tra loro la Presidente Musée national Picasso Paris Cécile Debray, la storica e autrice del volume “Picasso. Una Vita da Straniero” Annie Cohen-Solal, gli storici dell’arte Marie-Laure Bernadac e Eugenio Carmona Mato, lo stilista e designer Paul Smith, la Responsabile Centro Studi Picasso Cécile Godefroy, lo storico francese François Hartog, gli artisti Obiageli Okigbo e Guillermo Kuitca.
Le musiche originali del film sono firmate da Emanuele Matte.
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