Divieto di utilizzare l’acqua del fiume Nicà per abbeverare gli animali e irrigare le campagne, divieto di pesca e balneazione nel tratto di mare nel quale sfocia il corso d’acqua. È quanto hanno disposto i sindaci dei comuni di Crucoli (nel crotonese), Cataldo Librandi, di Cariati, Cataldo Minò, e Terravecchia, Paolo Pignataro, (nel cosentino) dopo il grave episodio di inquinamento avvenuto giovedì scorso quando dalla discarica di rifiuti di Scala Coeli sono fuoriusciti notevoli quantitativi di percolato che sono andati a finire nel fiume Nicà e in altri torrenti della zona a cavallo tra le province di Crotone e Cosenza.
“Quanto è avvenuto non è assolutamente giustificabile e alimenta seri dubbi sull’effettività dei rigidi controlli, delle opportune misure di prevenzione e di protezione da porre in essere per evitare che eventi cosi devastanti possano accadere” scrivono i tre sindaci a proposito delle ripercussioni sul territorio causate dallo sversamento di percolato dalla discarica di località Pipino di proprietà della Bieco.
“Sin dalla prima segnalazione da parte degli imprenditori agricoli, siamo costantemente impegnati, unitamente alle ulteriori autorità preposte al controllo, a monitorare i lavori di contenimento e di bonifica dell’intera area interessata. Altresì, restiamo a completa disposizione della procura di Castrovillari, che ha già provveduto all’immediato sequestro della discarica, per i dovuti accertamenti e per la ricerca delle effettive responsabilità di quanto avvenuto”.
Minò, Pignataro e Librandi ribadiscono che “resta forte la preoccupazione per le falde acquifere e per i pozzi presenti lungo il fiume Nicà, utilizzati dalle aziende agricole e zootecniche, per i quali si è già intervenuti con apposite ordinanze finalizzate alla tutela ed all’incolumità della salute pubblica. Nel contempo, abbiamo provveduto immediatamente alla segnalazione del gravissimo danno ambientale alle Autorità competenti, che tempestivamente hanno già effettuato i campionamenti sia alla foce del fiume che a monte. In attesa dei risultati previsti nei prossimi giorni, provvederemo ad effettuare nuovamente i campionamenti delle acque di mare, in prossimità della foce del fiume Nicà, e di sedimento a mare in vari punti, per garantire la balneabilità delle aree ricadenti nel territorio di Crucoli e Cariati”.
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