La pressione politica sul provvedimento dell'Asp di Catanzaro che riduce le postazioni delle ex guardie mediche si è fatta sentire. Al momento, risulterebbe una comunicazione del Dipartimento regionale di Tutela della Salute in cui sostanzialmente si invita l'azienda sanitaria provinciale a prendere tempo.
C'è invece chi si sbilancia di più, preludendo ipotetici passi indietro. L'ex consigliere regionale Arturo Bova, politicamente vicino al ministro della Salute Roberto Speranza, ha pubblicamente affermato che l'atto è stato "sospeso". Un'anticipazione che è stata rilanciata da alcuni sindaci dei comuni con le postazioni soppresse. Invece agli uffici dell'Asp di Catanzaro non risulta nessuna novità rispetto alla delibera del 64 del 12 febbraio in cui da 60 postazioni di continuità assistenziale (anche se la sede Jacurso è sostanzialmente già inattiva) passano a 25 (LEGGI QUI).
In attesa di ulteriori sviluppi, la conferenza dei sindaci già convocata per mercoledì 4 marzo si preannuncia infuocata con i primi cittadini pronti alle barricate pur di eliminare il provvedimento. In ogni caso l'organismo ha una mera funzione consultiva ma non decisoria. Potere che invece ha il commissario ad acta della sanità calabrese Saverio Cotticelli. Infatti, la stessa esecutività della delibera del taglio delle ex guardie mediche dell'Asp è subordinata al "recepimento" formale da parte del generale.
La partita è aperta.
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