Tagliola pensionistica sui medici, Larussa (Anaao): "Ci vuole rispetto, non possono pagare sempre i soliti"

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images Tagliola pensionistica sui medici, Larussa (Anaao): "Ci vuole rispetto, non possono pagare sempre i soliti"

  05 novembre 2023 14:17

di FILIPPO LARUSSA*

Sarebbe opportuno che la premier distogliesse, anche per poco, la sua attenzione
dalle complicate architetture della riforma costituzionale, per occuparsi, di striscio,
della “real life” di alcune migliaia di Medici e Dirigenti Sanitari che contribuiscono a
tenere in piedi la fatiscente baracca assistenziale pubblica del Paese. Questi ex
“eroi” si trovano nella sgradevole condizione di dover decidere “al buio” se
anticipare comunque l’uscita dal lavoro, per evitare le penalizzazioni, fatte col
machete più che con la lima, di quanto legittimamente maturato, o aspettare le
vaghe e malcerte promesse di Durigon &co, svegliatisi giusto oggi dalla letargia che
aveva finora impedito loro di accorgersi della “patrimoniale pensionistica” ai danni
dei soliti noti.

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Ricordiamo che rimane ormai una sola “finestra “pensionistica utile (01
dicembre) per il collocamento volontario in quiescenza entro il 2023, e la necessaria
istruttoria del provvedimento richiede tempi non comprimibili in termini di ore o
(pochi) giorni! E rammentiamo anche che, a essere interessati in questo scorcio d‘anno, sono gli over 67 anni, che avevano stoicamente optato per il trattenimento in
servizio fino ai 70: gli unici a poter evitare l’odiosa tagliola, prima della messa a
regime dal gennaio 24. E’ singolare che siano gli stessi colleghi che i vari Zaia, Cirio,
Toti, Occhiuto (a proposito, sul tema tutti silenti?) vorrebbero restassero in servizio
anche oltre i 70 anni, ritenendoli una risorsa, anzi un patrimonio irrinunciabile per la
sopravvivenza del servizio sanitario nazionale. 

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Strano Paese questo: si spaccia per “misura equitativa” (on. M. Casasco) il taglio
delle prestazioni INPS maturate da circa 900.000 lavoratori dipendenti sui 3.200.000
pubblici e 18 milioni di privati, ignorando (o facendo finta?) che ben 7 milioni di
pensioni superiori al minimo vengono erogate con parziale copertura previdenziale,
e “dimenticando” che i privilegiati versano ogni mese, e per 13 mensilità, all’INPS il
33% della loro vera retribuzione, ergo il 9% in più di quanto versato, sui presunti introiti, da autonomi e titolari di P. Iva. 

Intelligenti pauca! Andare in pensione o restare in servizio è decisione
difficile con notevoli implicazioni economiche, professionali, relazionali e persino
affettive. E’ una scelta che si ha il diritto di fare non sotto pressione, condizionati dai
tempi della politica politicante o, magari, dal preventivo “via libera” degli analisti di
Standard & Poor’s. Se non riconoscenza, gli ex eroi meritano almeno un po’ di rispetto!

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*componente dell'esecutivo nazionale dell'Anaao Assomed

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