"La direzione del “Mater Domini” dovrebbe andare avanti nell’espletamento dei due concorsi per 102 infermieri professionali e 65 operatori sociosanitari, con la riserva del cinquanta per cento per i precari. Ci vogliono soluzioni coraggiose, nella legalità, per colmare le gravi lacune nell’organico del Policlinico", commenta così Domenico Tallini, consigliere regionale di Forza Italia, sulla vicenda dei concorsi del Mater Domini.
"Il commissario Cotticelli non può bloccare procedure concorsuali già autorizzate, da lui peraltro avallate con la firma dell’accordo con i sindacati Cgil-FP, Cisl FPT e Uil FPT siglato l’8 maggio scorso, alla presenza del dirigente generale del dipartimento salute della Regione.
In quell’accordo- continua Tallini- veniva assunto l’impegno del completamento, in via prioritaria, dei percorsi di stabilizzazione del personale precario con riferimento alle varie tipologie di contratti (Td, Cococo, interinali) e in particolare il completamento delle procedure concorsuali in atto e, infine, la proroga dei contratti a termine al 31 dicembre 2019.
Ebbene, nessuno di questi impegni è stato rispettato dal commissario Cotticelli. E’ davvero strano che un altissimo ufficiale, che ha avuto ruoli di assoluto prestigio nell’Arma, abbia firmato senza leggere un verbale. Sono sicuro che rileggendo quel verbale, il generale Cotticelli non si rimangerà la sua parola d’onore e non porrà ostacoli a due procedure concorsuali che, nello spirito della finanziaria 2017, colmeranno le lacune nell’organico del Policlinico, consentendo la stabilizzazione di 51 infermieri e 33 operatori socio-sanitari.
Così come farà di tutto per garantire il mantenimento dei contratti fino al 31 dicembre, evitando di attingere alle graduatorie esistenti in altre province e dove forte soffiano i condizionamenti per farle scorrere magari per favorire l’assunzione di figure gradite.
Mi dispiace solo che le decisioni del commissario Cotticelli stiano producendo- conclude Tallini- oltre ad un evidente danno al sistema sanitario calabrese, anche una penosa “guerra dei bisogni” tra i precari e gli idonei, mentre bisognerebbe spingere unitariamente tutti gli sforzi per risolvere i problemi degli uni e degli altri".
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