"La ferocia delle lotte tribali nel Partito Democratico calabrese non conosce limiti. Ernesto Magorno propone un patto scellerato ai Cinquestelle non tanto per cercare di battere un centrodestra ormai dato vincente, ma soprattutto per fare fuori il “compagno Oliverio” che non demorde da una sua ricandidatura. Ha una sola lettura la farneticante dichiarazione del senatore “nominato” da Renzi, ebbro di potere, a cui non parrebbe vero sbarazzarsi del suo ingombrante compagno di partito e nello stesso tempo occupare nuovi spazi". Dura la nota del consigliere regionale di Forza Italia, Mimmo Tallini.
"Magorno - spiega Tallini - sa bene che i Cinquestelle hanno letteralmente massacrato Oliverio in questi anni e che mai lo accetterebbero alla guida di una coalizione “giallorossa”. D’altronde, lo stesso Magorno ha detto - confessando nei fatti il suo intrigo - che una coalizione del genere porterebbe discontinuità e novità".
"Non sappiamo se a livello nazionale partorirà il “mostro” politico Renzi-Grillo. La realizzi lui, il Magorno, se ne è capace, questa alleanza in Calabria. Spieghi lui ai calabresi che il decreto sanità varato dal governo Conte è una cosa buona. Spieghi lui ai calabresi che le spietate critiche rivolte ad Oliverio dalla deputata europea Laura Ferrara erano vere e sincere. I cannibali, di fronte a Magorno, sono pacifici vegetariani. Comunque, gli consigliamo di non agitarsi troppo. Il centrodestra unito vincerà le elezioni regionali con un grande margine, chiunque sarà l’avversario, perché la Calabria non ne può più dei giochetti di potere di un Partito Democratico rappresentato da gente come il senatore di Diamante".
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