di STEFANIA PAPALEO
"I tamponi conservati nei frigoriferi della Centrale operativa del 118 in contrada Serra Spiga, in provincia di Cosenza, saranno distribuiti tra i vari laboratori calabresi entro 48 ore". Ad affermarlo a La Nuova Calabria è il dirigente generale del Dipartimento Tutela della Salute e Politiche Sanitarie, Antonio Belcastro, che si è già messo al lavoro per capire tempi e modalità da seguire per farli processare tutti nel più breve tempo possibile.
Eppure i laboratori di Microbiologia e Virologia degli ospedali calabresi si sa già quanto siano ingolfati di arretrati, tanto che lo scorso 25 aprile molti tamponi furono spediti presso il laboratorio dell'ospedale Federico II di Napoli per alleggerire il carico di Catanzaro. Ma anche rispetto a questo problema Belcastro rassicura: "In pochi giorni, lavorando a ritmo serrato, si potrà smaltire l'arretrato, dando ovviamente priorità a questi tamponi rispetto allo screening ordinario".
E sulle polemiche relative al modo in cui sono stati conservati a Serra Spiga dice: "Tutti i campioni risultano custoditi sulla scorta della circolare del Ministero della Salute del 22 gennaio 2020, che prevede la conservazione degli stessi fino a 5 giorni ad una temperatura di 4° e dopo a -70". Insomma, tutto sotto controllo a sentire il dirigente Belcastro, che ricorda anche i numeri dei tamponi in corso di lavorazione - circa 1.500 in tutta la Regione - così ripartiti: 500 circa presso il Pugliese, 500 all’ASP di Reggio Calabria e 500 presso la Centrale Operativa del 118 dell’ASP di Cosenza. Ed evidenzia che i laboratori di microbiologia accreditati dalla Regione stanno processando quotidianamente circa 1.300 tamponi, con una media di 10.000 a settimana, con un totale finora di oltre 45.000 tamponi.
"L’importante numero di rientri dalle altre Regioni, avvenuti nella scorsa settimana, ha comportato un impegno ulteriore dei laboratori che riusciranno a garantire, comunque, il rispetto dei tempi previsti dalla circolare ministeriale del 22.1.2020", rassicura ulteriormente Belcastro, che, tuttavia, dovrà prima o poi fare i conti non solo con tutti i tamponi effettuati, su sua disposizione, al domicilio di chi si è rifiutato di sottoporsi volontariamente lungo la strada del ritorno, ma anche con le segnalazioni spedite al suo indirizzo dagli ospedali di Catanzaro e Cosenza circa l'impossibilità di smaltire l'arretrato esistente, con tanto di richiesta di spedire i tamponi ad altri laboratori.
Dunque, la situazione non sembra proprio essere serena, il carico è alto ma, a sentire il dirigente Belcastro, la soluzione si troverà per tutti i problemi denunciati.
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