TARI a Catanzaro, Polimeni e Arcuri: "Maggioranza costretta a giustificare gli errori della Giunta Fiorita"

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Polimeni e Arcuri
  20 aprile 2023 15:56

Ogni mattina a Catanzaro, come sorge il sole, un esponente della maggioranza si sveglia e sa che dovrà correre veloce per non essere raggiunto dal Sindaco Fiorita e dal suo ufficio stampa che gli chiederanno di firmare comunicati stampa di cui non condividono il contenuto - esordiscono così i consiglieri comunali Polimeni e Arcuri.

Ogni mattina a Catanzaro, come sorge il sole, sono tanti i consiglieri costretti a fare i ventriloqui controvoglia; costretti ad affermare pubblicamente bugie in nome e per conto di Fiorita; costretti a inventarsi motivi per ribaltare sul passato l’incapacità dell’attuale Governo comunale; costretti a giustificare con i cittadini del perché il cambiamento che avevano promesso stia avvenendo solo in peggio.

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È successo nei giorni precedenti ai consiglieri Palaia, Buccolieri, Serraino e Seró sui temi più svariati. Succede stavolta, anche sulla Tari, ai colleghi Caviano e Sergi. Per questo motivo siamo solidali con loro - aggiungono sarcastici.

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Gli esprimiamo la nostra vicinanza perché sappiamo bene che è difficile dover spiegare ai cittadini che, con l’avvento della Giunta Fiorita, il tributo sia aumentato del 7%; che è solo a causa della loro incapacità se non hanno saputo sobbarcarsi, come avvenuto in passato, il maggior costo per il trattamento dei rifiuti; che non è usuale dover ammettere che il raggiungimento del 70% di raccolta differenziata (a cui loro fanno riferimento) e, che se oggi esiste l’Ato, sia esclusivamente merito dell’Amministrazione precedente; e soprattutto che non è onorevole glissare su 805 mila euro del ‘decreto Sostegni bis’ da loro persi (perché non rendicontati) che avrebbero dovuto risarcire le categorie economicamente più svantaggiate; 

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Speriamo - concludono - che i consiglieri imparino a correre veloce, così veloce da non dover necessariamente essere costretti a firmare note stampa utili soltanto a rimediare brutte figure con la cittadinanza. 

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