di CARMINE MUSTARI
La notizia è ufficiale a darla è stato il parroco di Taverna don Antonio Ranieri, dopo un lungo stop ritorna la tradizione secolare del Venerdì Santo, una manifestazione che coinvolge l’intero borgo e prevede la partecipazione di centinaia di figuranti e che daranno vita alla recita corale della Passione di Cristo. Ad organizzare il tutto, con l’ausilio di figuranti e costumi l’arciconfraternita del Santissimo Sacramento e Santissimo Salvatore che opera nella chiesa di Santa Barbara. Il calendario prevede un prologo alla manifestazione che consiste nella celebrazione delle domeniche di quaresima, e l’inizio è fissato già per questo venerdì, sino a quando si darà inizio ai riti del culto di origine grecanica. Venerdì 31 marzo si apre alle 21 con la processione del simulacro della Madonna Addolorata dalla chiesa del soccorso in Portocise sino ad arrivare nella chiesa di Santa Barbara, segue celebrazione della messa. Domenica 2 aprile ore 9,15, benedizione delle palme nel quartiere Ierinise. Giovedì 6 ore 18,30 Santa messa in Coena domini. Venerdì 7 aprile ore 14 “A Pigghiata” a seguire celebrazione liturgica, processione per le vie di Taverna. Sabato 8 aprile ore 23,15 Veglia pasquale nella chiesa di Santa Barbara. Domenica 9 aprile ore 10 celebrazione Santa Messa ed inizio ottavario per il Santissimo Salvatore. La processione del Venerdì Santo sarà accompagnata dall’esibizione della banda musicale “Città di Taverna”. Il momento clou, lo abbiamo premesso è la processione del Venerdì Santo, quando si inizia alle 14 con la “Pigghiata” scena riproposta della cattura di Gesù nell’orto degli ulivi, è uno dei momenti più sentiti dai fedeli tavernesi e non solo, infatti, a partecipare al rito anche centinaia di avventori da tutti i paesi limitrofi. Alla scena all’aperto partecipano decine di figuranti, che interpretano i ruoli di Gesù, gli apostoli, le turbe romane, i sacerdoti del sinedrio, le pie donne, Maria Madre di Gesù, il cireneo, schiere di angeli e altre comparse. A questo va aggiunta la processione dei simulacri che richiamano i vari momenti della passione di Cristo, dalla flagellazione, alla crocefissione. Sentiti i momenti delle tre cadute, che corrispondono ai sagrati delle tre chiese matrici ovvero: Santa Maria Maggiore, San Domenico e Santa Barbara, in quest’ultima a sera il rientro di tutti i simulacri. Una tradizione che si alterna ogni tre anni, poiché si alterna con le altre manifestazioni legate al rito della Settimana Santa, ma anche poiché richiede un impegno non da poco per organizzarlo. Tutte le manifestazioni legate al periodo pasquale sono state comunque interrotte per qualche anno, vuoi per l’alternanza e soprattutto per i motivi legati all’emergenza pandemica. Nel corso della quaresima inoltre, ogni venerdì si rinnova la tradizione delle “Grancascie” che annunciano come sempre e da secoli, il rito, infatti, ha origini intorno al ‘600. I grossi tamburi costruiti artigianalmente cadenzano con il proprio suono che è giunto il tempo della passione, ma anche della rinascita della vita di Cristo.
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