Il verbale della seduta dello scorso 26 aprile e 18 maggio. Avanzo netto a 26,5 milioni e loro a 146 che cancella un vecchio debito da oltre 77 milioni, ma per i ministeri questo è semplicemente merito dell'incremento dei finanziamenti del FSR e di quelli Covid
16 luglio 2022 05:01di GABRIELE RUBINO
"Abbiamo risposto in modo puntuale alle sollecitazioni fatte dal Tavolo Adduce negli ultimi anni, alle quali nessuno aveva dato risposta; abbiamo cominciato a mettere ordine nei conti delle aziende sanitarie provinciali e nei bilanci del sistema sanitario". Era più che soddisfatto il presidente e commissario ad acta Roberto Occhiuto in uscita dalla riunione a Roma con i ministeri affiancanti dello scorso 18 maggio. Adesso, leggendo il verbale di quella seduta del Tavolo Adduce (che in realtà è stata doppia poiché in quella antecedente del 26 aprile le informazioni fornite dalla Calabria erano insufficienti per formulare un giudizio), il quadro è un filino meno roseo delle dichiarazioni.
I CONTI AL 4° TRIMESTRE 2021: AVANZO NETTO A 26,5 MILIONI E LORDO A 146. E' assolutamente vero che dal tenore del documento non traspaia più quella posizione passiva della Regione rispetto ai 'verificatori' del Mef e del ministero della Salute, che di solito mettevano da parte la carota e usavano solo il bastone. Così come sostanzialmente veritieri sono i numeri forniti dal presidente sullo stato dei conti al quarto trimestre 2021. L'avanzo lordo è ragguardevole: 146 milioni. Lordo perché complessivo delle coperture fiscali (la tasse aggiuntive pagate dai calabresi per la sanità, poco più di 100 milioni all'anno) e della quota sociale. L'avanzo netto è più ridimensionato, pari a circa 26,5 milioni di euro, ma comunque 'ragguardevole' rispetto agli anni precedenti quando il servizio sanitario calabrese cumulava squilibri che poi spesso portavano all'ulteriore beffa di incrementi fiscali a danno dei cittadini. Tutto questo consente di abbattere il residuo delle perdite che la Calabria si tirava dietro da un paio di anni (e che sono costate altri 50 milioni di sovra-tasse) da 77,4 milioni, e lasciandone anche il resto di 68,5.
L'INCANTESIMO SFATATO AL TAVOLO: AVANZO GRAZIE ALLE RISORSE AGGIUNTIVE- Forse troppo bello per essere vero, considerando che i conti regionali positivi cozzano con quelli delle singole Asp e delle singole aziende ospedaliere che sono tutti in rosso. Così nel verbale della seduta si coglie qualche puntura (o qualche bastonata, se si preferisce) che fa rinsavire dal sogno. "Si segnala che la copertura del disavanzo pregresso è stata possibile grazie ad una maggiore disponibilità di risorse del 2021 e al ritardo degli interventi che avrebbero dovuto essere messi in atto per l’erogazione dell’assistenza sanitaria. Si rileva nuovamente che la determinazione di un avanzo di gestione sul 2021 di entità tale da coprire anche il disavanzo pregresso - si legge ancora nel documento- , è indicativa di una non corretta gestione delle risorse assegnate dallo Stato per l’erogazione dei LEA". In sostanza, per i burocrati ministeriali è un avanzo economico-finanziario non proprio 'sano'.
I NUMERI SULL'INCREMENTO DEL FINANZIAMENTO E QUELLI CHE NON NON TORNANO SUL COVID- E dal 'Tavolo Adduce' arriva la quantificazione di questo surplus di finanziamento che ha portato al risultato positivo. "Il fondo sanitario regionale, a prescindere dai finanziamenti Covid, è incrementato di 112,527 mln di euro rispetto al 2020 e di 154,512 rispetto al 2019". E allargando la visuale: "le ulteriori risorse messe a disposizione dalle norme nazionali (risorse Covid 2021, accantonamenti Covid 2020 da poter utilizzare nel 2021 + ulteriore contributo statale per costi Covid + payback), risulta di gran lunga superiore, per circa 310 mln di euro, rispetto ai costi incrementali registrati nel periodo 2019-2021". Altra puntura: "La regione attribuisce al Covid uno squilibrio di -12 mln di euro, non coerente con i dati riportati sul modello 999 di IV trimestre 2021 che rilevano un avanzo di +134 mln di euro (ivi comprese le manovre fiscali destinate al SSR dal Piano di rientro). Tale elevato disallineamento tra risorse assegnate e costi incrementali sostenuti è indicativo di una carenza nella corretta e tempestiva erogazione dei LEA nella regione. Peraltro l’elevato valore delle quote Covid 2020 e 2021 non utilizzate, è segnaletica di una non tempestiva gestione di tali risorse assegnate dallo Stato per fronteggiare l’emergenza pandemica". Stiamo sempre parlando di conti non in rosso in un contesto in cui il servizio sanitario regionale è stato divorato dai debiti e dalla cattiva gestione finanziaria, però forse le manovre strutturali di correzione sono ancora lontane.
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