Teatro Politeama, inizia la rassegna "Musica&Cinema" con Luca Zingaretti

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Luca Zingaretti e Fabrizio Corallo
  16 novembre 2019 13:17

di CLAUDIA FISCILETTI

Un incontro d’autore che apre ufficialmente la rassegna “Musica & Cinema” promosso dalla Fondazione Politeama, quello che ieri sera ha visto Luca Zingaretti protagonista indiscusso sul palco del Teatro Politeama “Mario Foglietti” di Catanzaro.

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L’attore, regista e doppiatore, apprezzato e conosciuto in particolar modo per interpretare il protagonista della serie televisiva “Il commissario Montalbano”, è stato anticipato dal saluto di benvenuto dei “padroni di casa”, il direttore generale della Fondazione, Aldo Costa, e il sovrintendente Gianvito Casadonte, che hanno espresso il loro orgoglio per questa rassegna che comprenderà sei appuntamenti e altri eventi collaterali tra cui presentazioni di libri ed un incontro particolare in collaborazione con Legambiente.

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Un evento molto atteso dalla città di Catanzaro, lo si capisce quando si entra nel vivo della serata, con la platea che esplode in un applauso appena Zingaretti arriva sulla scena, pronto a rispondere alle domande dello sceneggiatore, assistente regista, redattore ed esperto di cinema e spettacolo, Fabrizio Corallo. La prima domanda è in linea con il titolo della rassegna e riguarda il rapporto che ha l’attore con la musica. «Penso che la musica dia un colore emotivo alle cose e che sia fondamentale per il lavoro di un attore, oltre ad essere una delle “armi” più importanti di un regista». E Luca Zingaretti lo ha capito in particolar modo quando, suo malgrado, ha dovuto vestire i panni del regista per “Il commissario Montalbano”, dopo che colui che ricopriva questo ruolo da molti anni per la serie televisiva, Alberto Sironi, è venuto a mancare l’estate scorsa. «E’ stato un grande professionista che non è stato celebrato a sufficienza» spiega l’attore, ricordando come “Montalbano” sia un prodotto di una certa longevità che è riuscito a farsi conoscere anche al di fuori dei confini nazionali.

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Da qui poi è inevitabile ricordare anche il maestro Andrea Camilleri, dalla cui penna è nato l’introverso e amante della buona cucina Salvo Montalbano. Ma i ricordi che Zingaretti ha del maestro iniziano molto prima che il commissario più conosciuto d’Italia prendesse vita sul piccolo schermo. L’attore, infatti, ha studiato all’Accademia d’arte drammatica “Silvio D’Amico” di Roma nello stesso periodo in cui Camilleri vi insegnava. «Ricordo che era un affabulatore anche a quei tempi -rivela Zingaretti-, era capace di raccontare per un’ora di come un suo amico con cui aveva fatto colazione inzuppava il cornetto nel cappuccino, senza annoiare». E di Camilleri l’attore parla senza sosta, tanti sono i ricordi e le esperienze che li hanno visti insieme protagonisti, come il momento in cui Zingaretti ha chiamato lo scrittore per dirgli di aver ottenuto il ruolo di Montalbano e ha ricevuto come risposta: «Il mio Montalbano lo immaginavo un po' diverso, ma tu sei un bravo attore e so che gli renderai giustizia». E ancora, come Camilleri lo abbia aiutato ad entrare nel ruolo del commissario, suggerendogli di lasciarsi andare perché Zingaretti aveva studiato a fondo il personaggio e non aveva nulla di cui preoccuparsi.

Vero è che l’attore è particolarmente legato a Montalbano tanto che, quando lasciò il ruolo per un paio d’anni, ne sentì la mancanza e volle tornare ad interpretarlo.

Ma Luca Zingaretti è un attore a 360 gradi. Non solo sul piccolo schermo (“La piovra 8”, “Perlasca – un eroe italiano”, “Incompreso”, “1994”, per citare alcuni titoli), ma anche sul grande schermo (tra cui “Vite strozzate” di Ricky Tognazzi, “Alla luce del sole” di Roberto Faenza, “Sanguepazzo” di Marco Tullio Giordana), senza dimenticare anche il teatro. Proprio durante l’incontro sono stati ricordati alcuni dei suoi ruoli più prestigiosi, con il supporto di alcune clip, che hanno messo in risalto le sue doti di attore poliedrico, come quello de “Il giudice meschino” una miniserie TV girata a Reggio Calabria in cui ha interpretato il pubblico ministero Alberto Lenzi.

 

Una parentesi si apre anche per il suo ruolo nel film di Marco Tullio Giordana, “Sanguepazzo”. «Un film molto sottovalutato» dice Zingaretti che ricorda anche come Monica Bellucci, sua collega nel film, sia stata una compagna di viaggio fantastica con cui è stato un piacere lavorare. A seguire, le clip tratte dai film “Perez” di Edoardo De Angelis, “I giorni dell’abbandono” di Roberto Faenza e “Thanks!” di Gabriele di Luca. Tutti ruoli che ha scelto in base alla storia che aveva da raccontare il personaggio da lui interpretato.

Il prossimo incontro d’autore della rassegna “Musica&Cinema” sarà a gennaio con Carlo Verdone, lo spettacolo più prossimo della stagione 2019 al Teatro Politeama, invece, sarà il 27 novembre con Arturo Brachetti e il suo “Solo. The legend of quick change”, un varietà surrealista e funambolico, un magico viaggio nella mente di Brachetti nei suoi sogni, ricordi e fantasie, ma anche in quelli di tutti noi.

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