La prima delle reazioni che, inevitabilmente, si attendevano rispetto all'ammissione di colpa, da parte del governo iraniano, per l'abbattimento dell'aereo ucraino, è arrivata proprio dall'Iran. Oggi, difatti, moltissimi manifestanti sono scesi in piazza, a Teheran, principalmente nei pressi dell' Amirkabir University (tanti erano infatti studenti) per protestare contro l'abbattimento e la tragica uccisione di 176 persone di nazionalità diverse. L'occasione per la protesta è stata la manifestazione di commemorazione per le vittime dell'accaduto.
Tra gli slogan "Dimissioni subito" e "Morte ai bugiardi". Il secondo - e più pesante - faceva riferimento al fatto che il governo di Teheran ha taciuto per due giorni prima di assumersi la responsabilità relativamente a quanto avvenuto, nonostante le dichiarazioni sia statunitensi che del primo ministro canadese Justin Trudeau. Qualcuno, nella giornata di oggi, faceva riferimento alla possibilità che i vertici del governo iraniano, comunque, fossero stati informati con un certo ritardo di quanto verificatosi (la cosa tuttavia non è confermata).
In molti, tra gli studenti e i cittadini scesi in piazza, quelli che hanno chiesto un processo in piena regola per l'abbattimento del volo dell'Ukraine Airlines, in modo da mettere bene in chiaro non soltanto le responsabilità politiche, ma anche quelle effettive di chi, quella notte, ha sparato contro il velivolo civile.
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