La Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso della Procura generale di Catanzaro, ha ordinato di rifare il processo di secondo grado che vede imputato l’ex presidente della Camera di Commercio di Vibo Valentia, Antonio Catania, 54 anni, ed il fratello Luca, di 47. In primo grado erano stati condannati dal Tribunale di Vibo a 2 anni e 6 mesi ciascuno per i reati di tentata estorsione e tentata turbativa d’asta con l’aggravante del metodo mafioso.
Tale aggravante era stata esclusa in appello con conseguente dichiarazione di prescrizione per i due reati. La Cassazione ha invece ritenuto sussistente l’aggravante del metodo mafioso annullando così la sentenza della Corte d’Appello di Catanzaro e ordinando un nuovo processo di secondo grado.
I fratelli Catania sono accusati di aver evocato l’intervento di soggetti legati alla criminalità organizzata locale, “sfruttando la vicinanza di alcuni componenti della famiglia Catania alla cosca Lo Bianco-Barba di Vibo Valentia”, al fine di porre in essere la minaccia di gravi ritorsioni in occasione della partecipazione di due coniugi ad un’asta giudiziaria nella procedura di vendita all’incanto di un immobile sito a Vibo appartenuto ai genitori dei Catania
Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Catanzaro n. 4 del Registro Stampa del 05/07/2019.
Direttore responsabile: Enzo Cosentino. Direttore editoriale: Stefania Papaleo.
Redazione centrale: Via Cardatori, 9 88100 Catanzaro (CZ).
LaNuovaCalabria | P.Iva 03698240797
Service Provider Aruba S.p.a.
Contattaci: redazione@lanuovacalabria.it
Tel. 0961 873736