I continui eventi sismici che scuotono la Calabria, ripropongono gli interrogativi sulla sicurezza degli edifici scolastici.
Il Codacons, che da anni denuncia una situazione di illegalità diffusa, riapre il tema della sicurezza delle scuole calabresi.
A più riprese l’associazione ha chiesto di conoscere le condizioni strutturali delle sedi, la conformità alle norme antisismiche ed antincendio, in modo da poter analizzare le criticità e le condizioni di rischio.
Tuttavia fino a oggi – sostiene Francesco Di Lieto, vicepresidente nazionale dell’associazione – abbiamo registrato solo un lungo e imbarazzante silenzio da parte dei Comuni e delle Province, nonostante la delicatezza della questione ed i rischi per tantissime vite.
Silenzio rotto solo da sporadiche grida d’allarme lanciate da alcuni dirigenti scolastici, che hanno pubblicamente denunciato lo stato di assoluta illegalità degli edifici scolastici di loro competenza.
Ma nonostante queste coraggiose denunce - prosegue Di Lieto - sia gli Enti proprietari così come l’Ufficio Scolastico Regionale hanno preferito nascondere la testa sotto la sabbia.
In qualche caso - prosegue la nota del Codacons - imponendo la sordina a chi osava chiedere lumi sulla sicurezza delle scuole per tutelare l’incolumità fisica degli alunni.
“È giunto il momento di dire basta. Non possiamo attendere una tragedia, e le continue scosse di terremoto ci ricordano che l’intero territorio calabrese è ad elevato rischio sismico.
Il Codacons invoca, pertanto, un deciso cambio di rotta: “Non possiamo attendere oltre, fuori i certificati !”.
Così l’associazione ha deciso di diffidare tutti i Prefetti calabresi affinché pretendano e, quindi, a rendano pubblici, entro trenta giorni, i certificati antisismici e di agibilità di tutti gli edifici scolastici presenti in regione.
“Nessuna istituzione ha dato priorità alle obbligatorie verifiche sulla sicurezza dacché la fotografia dell’edilizia scolastica calabrese è drammaticamente sconfortante. Se una scuola non è in possesso del certificato di agibilità, vuol dire che a tutti gli effetti di legge non è agibile, quindi andrebbe chiusa per tutelare i ragazzi, gli insegnanti ed il personale scolastico.
“Eppure stiamo in silenzio ad aspettare una tragedia”.
Riteniamo che i Prefetti, quali rappresentati del Governo, abbiano il dovere di tranquillizzare gli alunni, le famiglie nonchè personale docente e non sulla sicurezza degli edifici.
Se non dovessimo avere risposte - concludono dal Codacons - non esiteremo a denunciare.
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