Traffico di rifiuti con la Tunisia: il ruolo delle aziende calabresi e dei broker

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Tunisia, rifiuti
  01 marzo 2024 18:41

di PAOLO CRISTOFARO

Anche tre calabresi tra i 16 indagati dell'inchiesta coordinata dalla Procura di Potenza, Direzione Distrettuale Antimafia, che ha svelato un traffico di rifiuti internazionale, tra Italia e Tunisia. Si tratta di Paolo Casadonte (classe 1980, nato a Catanzaro), legale rappresentate della GC Service, Innocenzo Maurizio Mazzotta (classe 1969, nato a Gasperina), rappresentate legale della "Ecomanagement Spa", con sede a Soverato, e Francesco Papucci (classe 1975, nato negli Stati Uniti ma residente nel Soveratese, socio della Ecomanagement). A seguito della notizia di ieri sull'inchiesta (LEGGI QUI) emergono ulteriori dettagli sul "viaggio" dei rifiuti tra Italia e Tunisia, in particolare la città i Sousse (Susa).

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Ruolo centrale sarebbe stato svolto dalle due società calabresi (Ecomanagement e GC Service). Il traffico, secondo gli inquirenti, avrebbe trovato una sponda grazie al sostegno di un funzionario della Regione Campania, coinvolto nell'inchiesta della Procura di Potenza. Prima, però, un'istanza per la spedizione di rifiuti con codice CER 191212 in Tunisia era stata presentata presso la Regione Calabria. Nonostante l'iter fosse stato avviato presso il Dipartimento Ambiente e Territorio, la pratica sarebbe stata abbandonata dagli stessi interessati poiché, sempre secondo le indagini, la loro attenzione si sarebbe rivolta nella direzione della Regione Campania, dove evidentemente avrebbero avuto maggiore appoggio. Tutto ciò a seguito dell'ingresso nell'affare del gruppo Cancro-Palmieri, compagine finita allo stesso modo nell'indagine dei pm potentini.

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L'inchiesta ha rivelato che il conferimento dei primi rifiuti con codice CER 191212, tra ottobre e novembre 2019, sarebbero stati effettuati proprio dalla "Ecomanagement". Le indagini hanno ricostruito, con analisi telefonica, un viaggio di Mazzotta, responsabile dell'azienda soveratese, insieme a Tommaso e Alfonso Palmieri (altri due indagati), in Tunisia. All'interno del cellulare di Mazzotta, infatti, sarebbero state trovate alcune fotografie significative per gli inquirenti, scattate nel dicembre 2019, che mostrano un sopralluogo presso i capannoni di Noureddine Mohamed El Moncef Bin, anche questi indagato dalla Procura di Potenza. 

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Rilevanti per gli inquirenti anche i rapporti tra Paolo Casadonte, della GC Service, e il già citato Noureddine. Nel luglio 2019 quest'ultimo avrebbe contattato Casadonte poiché interessato a partecipare all'affare, preannunciando la possibilità di ottenere autorizzazioni per tramite della propria società, la "Soreplast Suarl". Gli inquirenti hanno messo in evidenza come il compito della "GC Service" (identificata come azienda "broker") sarebbe dovuto essere quello di ricercare aziende italiane o estere in grado di recuperare rifiuti solidi urbani con medesimo CER. Sarebbe stata ancora la GC Service a segnalare alla "Ecomanagement" una prima società tunisina, la "Ste Sud Recyclage Farhat Hached".

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