di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA
“L’operazione di oggi disvela un sistema d’accoglienza illegale per migranti facoltosi in fuga dalla guerra”.
Ad affermarlo è il procuratore delle Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri nel corso della conferenza stampa svolta questa mattina nella sala stampa della Procura per l’operazione della Polizia di Stato contro l'immigrazione illegale attraverso la cosiddetta “rotta balcanica marittima”, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro.
“Un’indagine di Serie A completa fatta con sacrificio e pazienza – afferma Gratteri - dalla squadra mobile di Crotone collegata con le strutture centrali come lo Sco e la Dac. Un lavoro paziente fatto da Paolo Sirleo, sostituto di questo ufficio coadiuvato dalla collega Anna Chiara Reale giovane magistrato che hanno fatto un lavoro certosino e meticoloso”.
Poi dice: “Sono riusciti a ricostruire i viaggi di questi disperati che scappano dalla guerra e vanno in Tirchia e già lì trovano i primi organizzatori dei viaggi che li spediscono a Salonicco dove fittano velieri che li portano sulle coste italiane dove trovano un’altra organizzazione ad attenderli che li fa arrivare in treno o taxi a Milano, Trento a Ventimiglia a secondo dello stato europeo che loro scelgono. Ogni step di questo viaggio – spiega - comporta il pagamento all’organizzazione collegata in rete e per questa a ragione abbiamo contestato il 416 bis perché si ratta di una rete internazionale infatti sono attinti molti stranieri e proprio per questo il Viminale ha messo a disposizione traduttori per notificare l’ordinanza in lingua”.
Dal canto suo, il procuratore generale di Catanzaro Giuseppe Lucantonio si dice “onorato di essere qui a testimonianza del fatto che c’è una squadra che lavora sempre in armonia e sincera collaborazione e reciproca stima. Per la prima volta diamo una risposta a queste vicende tristissime di persone che scappano alla guerra. Per la prima volta diamo una risposta giudiziaria. Quel che vale è il valore di squadra”.
Subito dopo, il prefetto di Catanzaro Francesco Messina afferma: “E’ la seconda operazione a distanza di tempo che riguarda l’immigrazione clandestina dopo quella realizzata giorni fa. E’ un’indagine importante e andiamo a colpire direttamente i trafficanti all’esterno. Viene disvelata un’organizzazione complessa e transnazionale maggiormente radicata in Turchia e Grecia e viene disvelato un sistema di accoglienza illegale. Ci sono curdi, iracheni e qualche africano. Otto squadre mobili, Interpol ed Europol. Un profilo dell’accoglienza illegale che si aggira intorno a 10mila euro a migrante. Queste organizzazioni hanno una cassa comune di Trieste che parte dall’uso di un mezzo aereo per arrivare in Grecia o Turchia e riguarda migranti che possono permetterselo. Ci sono scafisti che prima erano russofoni poi con la guerra in Ucraina sono cambiati. Si ratta di una delle operazioni qualitativamente più importanti che disvela un’organizzazione che ha la capacità di rifocillare, ricoverare garantire biglietti il passaggio e il passaggio fuori confine in vari Stati”.
Successivamente, Fausto Lamparelli, comandane del Servizio centrale operativo della Polizia di Stato: “Per la prima volta abbiamo ricostruito l’intera filiera turca greca e italiana: 7 cellule monitorate apparentemente autonome: vere e proprie agenzie di viaggio bel organizzate. Ecco i numeri: 30 sbarchi, oltre 1100 migranti arrivati in Calabria e Puglia quasi tutti turchi e iracheni, siriani, pakistani, 29 ordinanze di custodia cautelare in carcere. Abbiamo lavorato nelle province di Crotone, Brindisi, Foggia, Imperia, Grosseto, Lecce Milano Torino, Trieste e in 7 stati: Grecia, Turchia, Inghilterra, Belgio, Svezia, Marocco Serbia.
Infine Ugo Armano dirigente della squadra mobile di Crotone dice: “Lo sbarco si definisce fantasma quando l’organizzazione raggiunge le coste italiane e sfugge al controllo delle forze di polizia. Ad oggi, non c’è nessuna complicità istituzionale”.
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