L'uomo in ospedale era arrivato sorretto da un dottore della Guardia medica
27 settembre 2022 13:11di TERESA ALOI
Ancora un'ambulanza che non arriva e ancora una morte che forse si sarebbe potuta evitare. C'è rabbia e sgomento per la morte improvvisa di Raffaele Caparello, medico 72enne lametino recentemente andato in pensione.
Il professionista era a casa in compagnia della moglie quando, alle tre della notte tra domenica e lunedì, ha cominciato ad accusare problemi respiratori. Immediata la telefonata di aiuto della signora al Pronto Soccorso dell’ospedale lametino.
“Non ci sono ambulanze”, la riposta dall’altro capo del telefono. Intanto la situazione peggiora. Passano i minuti e allora il pensiero corre alla guardia medica. Il medico di guardia arriva a casa e constatata la gravità della situazione ritelefona in ospedale alla ricerca affannosa di un mezzo di soccorso. Inutilmente. L'ambulanza disponibile era a Falerna: troppo lontana e troppo in ritardo per salvare una vita umana.
E allora, via al Pronto Soccorso con l'auto della guardia medica. L’orologio segna quasi le cinque, ben due ore dopo le prime avvisaglie del grave malore. In ospedale il dottor Caparello ci arriva sorretto dal medico della guardia medica. Ma è ormai troppo tardi.
Una morte che riaccende la polemica sulla cronica carenza d'organico e di mezzi nel servizio 118.
Non solo mancano i medici a bordo la cui presenza, in certi casi, può davvero fare la differenza, ma mancano proprio le ambulanze. E’ morto così, Raffaele Caparello, senza pronto e senza soccorso.
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