Tragedia nell'Alessandrino. Il Capo dei Vigili del fuoco, Dattilo: "Morire così fa più male, non è terrorismo. La verità verrà alla luce"

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images Tragedia nell'Alessandrino. Il Capo dei Vigili del fuoco, Dattilo: "Morire così fa più male, non è terrorismo. La verità verrà alla luce"
Fabio Dattilo, Capo dei Vigili del fuoco
  05 novembre 2019 19:49

di MATTEO GUIDELLI

ROMA - "Non c'è nessun attentato terroristico. Qualcuno voleva far saltare in aria o dare fuoco all'edificio e ci siamo andati di mezzo noi. I pompieri erano al posto sbagliato al momento sbagliato".

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Fabio Dattilo, capo del Corpo dei Vigili del Fuoco, è appena rientrato da Quargnento dove ha parlato con i pompieri feriti e ha abbracciato i familiari dei tre colleghi morti (LEGGI QUI), cercando di trovare la parole giuste per spiegare una morte che non ha senso. E proprio questa sensazione di impotenza è quella che più gli lascia l'amaro in bocca. "Il nostro lavoro è salvare vite umane - dice in un'intervista all'ANSA - e quando si muore così, senza aver salvato delle vite, fa ancora più male. Il nostro è un lavoro a rischio, lo sappiamo bene; ma se rischi la vita per salvare qualcun altro, un incidente lo digerisci meglio. Ma se muori per nulla, se muori senza salvare vite, fa davvero male".

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Dattilo è sicuro che la magistratura farà il suo lavoro e alla fine "la verità verrà alla luce". Però una cosa è già chiara. "Con 40 anni di esperienza sulle spalle e avendo visto la scena dell'esplosione, credo che chi ha messo quelle bombole non volesse attirare delle persone in una trappola ma incendiare il posto". Anche la dinamica, secondo il capo dei pompieri, è abbastanza chiara. I vigili sono stati chiamati per un "incendio in abitazione" ma quando sono arrivati non hanno trovato fiamme. C'erano invece 2 edifici, uno dei quali con dei segni di una deflagrazione. "Gli uomini sono entrati dopo aver notato segni di effrazione e hanno scoperto due bombole da cui uscivano dei fili elettrici. Non c'erano fiamme ma il gas era comunque fuoriuscito e aveva dato vita ad un 'flash fire', una fiammata che aveva provocato danni alla struttura ma non il crollo". Dopo un'ora d'intervento i pompieri sono usciti e si sono accorti che anche sull'altro edificio c'erano segni di effrazione. "Sono andati a verificare cosa ci fosse all'interno - spiega ancora Dattilo - e sono stati immediatamente investiti dall'esplosione. Tre di loro sono stati travolti dalle macerie dell'edificio crollato, altri due, assieme ad un carabiniere, che erano all'esterno, sono stati colpiti dall'onda d'urto".

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Di fronte alla morte dei 3 vigili del fuoco la politica si è ritrovata unita. Un bel segnale che però deve andare oltre la solidarietà. Quello che è fondamentale, dice non a caso Dattilo, è che l'attenzione nei confronti di quelli che uno dei suoi predecessori, Alfio Pini, definì con orgoglio "non manovali ma professionisti della sicurezza", non venga mai meno. "Oggi tutti ci tengono in considerazione. Ecco, noi vigili del fuoco vorremmo questa attenzione non solo quando ci sono le tragedie e dobbiamo dire addio ai colleghi, ma anche quando siamo 'a riposo'. I cittadini questa attenzione ce la riconoscono sempre, se rimaniamo uniti sono convinto che anche la politica lo farà, come ha cominciato a dimostrare". Il riferimento di Dattilo è al fatto che, per la prima volta, si sta affrontando la questione dell'armonizzazione degli stipendi e delle pensioni dei vigili del fuoco con quelli delle altre forze di polizia. "E' un segnale importante e sacrosanto, tanto che in questa finanziaria compare per la prima volta il germe di questa armonizzazione".

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