Tragico frontale a Catanzaro: addio a Christian, il ragazzo gentile dai sogni grandi

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  15 aprile 2025 12:09

di FILIPPO COPPOLETTA

Questa mattina la città si è svegliata attonita, sconvolta, incredula dinanzi l'ennesima tragedia che versa sangue sulle strade del catanzarese. C'è chi questa notte l'ha trascorsa tra le lacrime, non riuscendo a prendere sonno per una notizia destinata a lasciare una lunga scia di dolore: un tragico incidente stradale ha tolto per sempre la vita ad un giovane. Si chiamava Christian Pitingolo e scrivere di lui al passato è solo l'ennesima coltellata al cuore di chi non solo lo conosceva ma lo amava e lo apprezzava.

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Aveva compiuto vent'anni lo scorso 20 gennaio. Davanti, un'intera vita da assaporare. Tante le esperienze, i momenti, le persone da conoscere e vivere. Tutto si è spento in una frazione di secondo sull'asfalto della Strada Provinciale 17 che costeggia la Motorizzazione civile. 

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L'INCIDENTE - È da poco scoccata la mezzanotte. Christian si trova a casa di amici con i quali ha trascorso una serata tranquilla a chiacchierare del più e del meno. Non si vuole fare tardi: il giorno dopo c'è lezione a scuola. Si mette così alla guida della sua Alfa Romeo Mito e parte verso casa. Non ci arriverà mai. Un sinistro violento interrompe la sua corsa. Si scontra con una Giulietta e l'impatto è fatale. 

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L'allarme alla centrale operativa dei Vigili del fuoco arriva intorno all'1:20. Quando i soccorsi giungono sul posto, la scena è tragica. Per Christian non c'è niente da fare. Il suo corpo senza vita giace nella vettura e gli operatori del 118 possono solo costatarne il decesso. L'altro giovane che viaggiava sulla Giulietta, un 42enne del posto, riesce a lasciare l'abitacolo ma, non appena fuori, crolla sull'asfalto. Verrà subito trasportato in ospedale dove è attualmente ricoverato in gravi condizioni ma fuori pericolo di vita.

Sull'esatta dinamica dello scontro stanno ora lavorando i Carabinieri, non volendo lasciare nulla al caso e restituendo la realtà dei fatti nel modo più accurato possibile. 

IL RICORDO - La morte di Christian non dà pace. Le sue foto iniziano a riempire i social, unite a frasi strazianti e colme di dolore. Sono quelle scritte da chi non riesce a capacitarsi di cosa sia avvenuto. Compagni di scuola e amici smarriti, confusi, persi in un mare di pensieri, lo ricordano per quello che era: un ragazzo solare che amava circondarsi di amici nelle sue giornate di svago. Un giovane con la testa sulle spalle che investiva il suo tempo lavorando duramente per inseguire i suoi sogni.

Frequentava l'ultimo anno all'istituto Professionale di Catanzaro ma da poco aveva comunque iniziato una nuova esperienza lavorativa come cameriere in un ristorante della provincia. Non voleva gravare sulle spalle dei genitori e si guadagnava il necessario per poter sostenere da solo progetti e passioni. Su tutte, quella più grande era per le moto che si materializzava in una CRF 450 rossa: un gioiellino che Christian amava e che gli dava spensieratezza, euforia, libertà. 

Oggi ci si interroga sul perché Christian non ci sia più. Sarà difficile riuscire a dare una risposta concreta a questa domanda. Ma non è il momento. Ora i ricordi si affollano nella testa: le sue risate, i suoi scherzi, la gioia di quell'ultima gita in crociera con la scuola, il suo sguardo perso verso un domani che per lui non ci sarà più, mentre per tutti gli altri, per i suoi genitori, per sua sorella, per i tanti suoi amici, quel domani parlerà per sempre di lui. 

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