di FILIPPO COPPOLETTA
Una voce inconfondibile, un'energia incredibile, una passione, una voglia di raccontare, di cantante, di ballare, di abbracciare il suo pubblico. Nel capoluogo di regione è tornato, ieri sera, l'acclamato ed intramontabile Christian De Sica, accolto dagli applausi scroscianti di chi lo ha amato ed apprezzato nella moltitudine di ruoli che ha rivestito in oltre 110 pellicole. Film di cui è sempre stato l'indiscusso protagonista, al centro di una scena che ha saputo conquistarsi in 50 anni di carriera. È lo ha fatto ancora ieri, al Teatro Politeama di Catanzaro, con il suo spettacolo "Una serata tra amici", giunto in città grazie al Festival D'Autunno ideato e diretto da Antonietta Santacroce.
Arriva sul palco scendendo la scalinata centrale. Stringe mani, abbraccia i fan, dispensa sorrisi ricambiati. In prima fila, tra le diverse personalità ed autorità presenti, anche il Prefetto di Catanzaro, Maria Teresa Cucinotta e l'Assessore alla Cultura, Donatella Monteverdi. Ad accompagnare De Sica nella lunga serata di intrattenimento, una grande orchestra diretta da maestro Marco Tiso, mentre a dialogare con lui, spolverando aneddoti e fatti passati, ci ha pensato Pino Strabioli. Tra i vari racconti emersi, tanti erano indissolubilmente legati a quei pochi anni trascorsi al fianco dell'indimenticabile Vittorio De Sica. Ne sono scaturite note di rammarico, pensando a quanti preziosi consigli avrebbe potuto dargli papà se non lo avesse lasciato quando ancora era solo poco più che ventenne.
De Sica è figlio d'arte. Non c'è che dire. E questi 50 anni di carriera hanno dimostrato come la passione per lo spettacolo scorra nelle sue vene. Sul palco ha raccontato del suo incontro da giovanissimo con Charlie Chaplin, delle serate trascorse con Maria Callas, dell'amicizia con Carlo Verdone che da compagno di banco è diventato poi il suo ipocondriaco cognato.
Tra un brano di Sinatra e uno di Luttazzi, De Sica ha ripercorso con la mente e le parole un lungo viaggio da New York a Roma fino a Napoli, ma anche in Calabria, terra che ha dato i natali al suo nonno paterno. "Mi sento in famiglia" ha detto al pubblico del Politeama. "Ho trascorso una giornata fantastica, ho preso il sole, mi sono abbronzato, c'era un mare meraviglioso: e che vuoi di più dalla vita?" ha chiesto ai catanzaresi.
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