Truffe tra Italia ed Irlanda, operazione "Black Money": tre assoluzioni perché "il fatto non sussiste" (I NOMI)

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Il Tribunale di Catanzaro

Non hanno tenuto le accuse di associazione a delinquere per Fitzsimons, Colacino, Combariati

  03 luglio 2020 21:02

di EDOARDO CORASANITI

Nessun reato e associazione a delinquere prescritta. Crollano le accuse della Procura capoluogo e Henry James Fitzsimons, Francesco Colacino, Pierluigi Combariati vengono assolti. 

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Il processo è "Black Money", in cui gli imputati erano accusati dalla Dda di Catanzaro aver organizzato o comunque partecipato ad un’associazione per delinquere finalizzata all’evasione fiscale ed al riciclaggio, attraverso la creazione di un complesso gruppo societario dedito all’intermediazione immobiliare di complessi residenziali.  Il calendario segnava marzo 2013 e, oltre agli imputati assolti oggi, il teorema accusatorio argomenta una vastissima rete di affari milionari che, in un filone di inchiesta, ipotizza anche il legale con le cosche di 'ndrangheta del Vibonese. Insomma, truffe internazionali dalla Calabria all'Irlanda. Un meccanismo complicato che investiva, appunto, anche un irlandese, Fitzsimmons, sospettato di essere un intermediario nella vendita di alloggi per realizzare strutture ricettive: oggi però il Tribunale dichiara l’assoluzione per i reati fine e la prescrizione per l’associazione a delinquere. 

"Il fatto non sussiste", scrive il giudice Alessandro Bravin a termine di un'udienza conclusa alle 20.15 di oggi. La requisitoria del pubblico ministero sembrava però essere convinta del contrario: per Fitzsimons gli inquirenti avevano chiesto 4 anni di reclusione e 2 e 6 mesi per Colacino, e la confisca di quanto tutto già sequestrato. 

Il collegio composta da Alessandro Bravin, Antonella Galati e Maria Cristina Fresca ha dichiarato il non doversi procedere per intervenuta prescrizione in relazione ai capi d'imputazione collegati all’associazione a delinquere per Henry James Fitzsimons e Francesco Colacino, mentre i reati fine è stata dichiarata la non sussistenza dei fatti. 

Compongono il collegio difensivo gli avvocati Ioppoli, Savaro, Panella e Autru Ryolo.

Lette le motivazioni, la Procura potrà ricorrere in Appello.


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